Genova – Telefonate ed email ai Media locali e agli amministratori di pagine Facebook “di quartiere” per chiedere appoggio – anche economico – a fantomatiche missioni umanitarie per raggiungere l’Ucraina e portare aiuti. Dopo le pagine di altruismo e buon cuore degli italiani, pronti ad aiutare la popolazione ucraina in fuga dalla guerra, si deve purtroppo raccontare anche di vere e proprie truffe organizzate da persone senza scrupoli per raggirare persone di buon cuore e raggranellare qualche donazione fatta senza pensare troppo ai pericoli del brutto mondo in cui viviamo.
Le segnalazioni arrivano soprattutto dai social ma c’è anche chi ha la “faccia tosta” di chiamare le Redazioni locali offrendo foto e reportage delle missioni chiedendo denaro che verrebbe speso per auto-finanziare le missioni e millantando l”organizzazione di convogli umanitari che solo le organizzazioni riconosciute e regolarmente autorizzate possono allestire poiché non è possibile entrare in territorio ucraino “come se nulla fosse”.
La raccomandazione è quella di tenere alta la soglia di attenzione e di verificare sempre l’attendibilità degli organizzatori, preferendo le associazioni riconosciute e strutturate e, in qualche modo, “garantite”.
C’è purtroppo chi approfitta della sofferenza altrui e dello spirito caritatevole ed altruistico delle famiglie italiane per organizzare vere e proprie truffe.
Nel caso di “dubbio” conviene chiamare la Protezione Civile o le forze dell’ordine per segnalare eventuali sospette truffe ma anche per verificare se chi chiede aiuto è quantomeno “riconosciuto”.
Chi desidera aiutare può anche fare riferimento alla Croce Rossa, alle Parrocchie e ai centri di aggregazione sociale riconosciuti e, soprattutto, occorre evitare di inviare denaro a conti correnti personali (intestati a persone) o a carte ricaricabili.
Chi organizza missioni non ha nulla da nascondere ed è in grado di fornire tutte le garanzie necessarie.