Genova – Il virus dell’influenza del Cammello colpisce in Qatar e alcuni turisti e tifosi si sono ammalati della nuova forma influenzale, lontana parente del Covid ma secondo l’infettivologo Matteo Bassetti si tratta di un virus che ha contagiosità molto bassa, quindi il rischio di una diffusione agevolata dal rientro in Europa dei tifosi dei Mondiali appare basso
Il direttore della clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti commenta le notizie di infezioni da Mers-Cov o sindrome respiratoria mediorientale segnalate tra i tifosi che rientrano dalle partite dei mondiali in Qatar.
La cosiddetta “Influenza dei Cammelli” secondo Bassetti, non sarebbe in pericolo.
“E’ un virus che conosciamo da dieci anni – ha spiegato Bassetti all’agenzia Adnkronos – e non è mai riuscito realmente ad uscire dal Medio Oriente nonostante ci siano stati dei cluster in chi si recava in pellegrinaggio a La Mecca”.
Secondo l’infettivologo in prima linea contro il covid ormai da tre anni, quello della cosiddetta “influenza del Cammello: “è un virus che ha contagiosità molto bassa, quindi il rischio da chi rientra in Europa è difficile. Chi è del mestiere conosce la Sindrome respiratoria mediorientale da anni, è un problema vecchio che non credo tornerà fuori”.
Sempre secondo Bassetti, quindi l’attenzione va concentrata sulla concomitanza del picco di influenza stagionale e l’aumento di casi di contagio da Covid che, senza rappresentare un particolare pericolo, può invece creare parecchi problemi agli ospedali nel caso di ricoveri molto numerosi.
“Va bene un monitoraggio verso chi rientra da quelle aree – ha spiegato Bassetti – ma non c’è nessun allarme. Mi pare poi che ci siano pochi italiani in Qatar, non abbiamo partecipato al Mondiale e quindi dobbiamo stare piuttosto tranquilli”.