sado maso bdsmGenova – Da qualche tempo sentono urla e gemiti che arrivano dall’appartamento vicino e all’ennesimo episodio hanno deciso di chiamare la polizia.
Gli agenti hanno bussato alla porta e ad aprire è stata una giovane donna, originaria dell’est Europa che ha candidamente ammesso di aver picchiato il marito, ma solo per “esigenze di copione”, per un film, insomma.
Si è così scoperto che la coppia sbarca il lunario realizzando video sado-maso per una nota piattaforma di condivisione di contenuti “per adulti” e che le urla e i gemiti sono – per così dire – parte del lavoro.
Gli agenti, increduli, hanno chiesto di poter vedere l’interno dell’appartamento ed hanno trovato una stanza, chiusa a chiave per impedire l’accesso al figlioletto della coppia, arredata secondo il gusto, appunto, del sado-maso.
Cinghie, catene, guinzagli e fruste ma anche maschere di latex e tutto il necessario per riprese video semi-professionali.
La coppia ha mostrato tutte le carte che comprovano la loro attività e ha confessato candidamente che il lavoro li appassiona e che spesso si fanno “travolgere” dimenticando che si trovano in un appartamento e che le grida possono essere udite.
L’attenzione dei poliziotti si è quindi rivolta alla presenza di un bambino che forse non dovrebbe ascoltare certe cose.
La segnalazione ai servizi sociali è scattata in automatico ma sembra che la coppia lasci il piccolo da amici quando deve “recitare” e che il piccolo frequenti una prestigiosa scuola privata cittadina.
Ora i controlli attivati accerteranno se il piccolo risente dell’attività lavorativa dei genitori.