Genova – “Telecamere e tutor non possono sostituire la polizia stradale”. Ad affermarlo è Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito, che critica le modifiche che sembra stiano per essere introdotte al Codice della strada, specie quelle che puntano alla logica della repressione “a distanza” con sempre meno agenti presenti sulle strade, e a un contemporaneo inasprimento generale delle sanzioni.
“Non è riducendo all’osso il personale della polizia stradale – ha spiegato Longo -e delegando le funzioni di controllo a telecamere, televisori e tutor che si garantiscono livelli di sicurezza adeguati sulle autostrade e sulle strade italiane”.
Secondo Trasportounito, l’organico della polizia stradale è ridotto del 30%, con pattuglie che nell’ultimo decennio sono scese di 110.000 unità.
Ai tagli operativi si somma la sempre più scarsa formazione degli operatori sugli incarichi che richiedono specializzazioni (trasporto merci, categorie di trasporto, veicoli, merci pericolose, animali, rifiuti, alimentari, combinati, eccezionali, infortunistica, internazionali, documenti di bordo e falsi documentali).
“A ciò si somma – afferma Longo – l’installazione e l’uso di apparecchiature telematiche di controllo e di telecamere per accertamento remoto, finalizzate all’individuazione di numerose violazioni (quindi oltre ai limiti della velocità), questo comporterà un’ulteriore riduzione della presenza su strada della polizia stradale e quindi si imporranno sistemi di contestazioni a distanza che non garantiscono né i cittadini né la sicurezza”.