Genova – Nuovo sciopero dei lavoratori portuali e possibili nuovi disagi per il traffico dirertto in Porto a causa dei presidi spontanei ai varchi. La protesta torna ad infiammare i portuali genovesi che protestano per il passaggio di armi da guerra per il porto genovese, in violazione della Costituzione Italiane e per le rivendicazioni legate alla sicurezza sul lavoro e le retribuzioni.
Lo stato di agitazione scatterà alla mezzanotte di oggi mentre i presidi ai varchi portuali scatteranno alle 4.00 del mattino del 4 luglio 2024. Il rischio è che il rallentamento dei flussi in entrata e in uscita mandi in tilt il traffico diretto ai Traghetti e quello dei pendolari che si spostano per lavoro dal ponente verso il centro e viceversa.
I varchi portuali che verranno bloccati dai presidi sono quelli del Porto di Prà/Voltri Psa G.P; Varco di Ponente; Ponte Etiopia; Varco San Benigno/Albertazzi/Passo nuovo.
Nella giornata di venerdì 5 luglio – con orario da definire – sarà indetta un’assemblea generale di tutti i lavoratori portuali a Ponte Etiopia per informare lavoratori e cittadini sullo stato della trattava in corso.
Lo sciopero di 48 ore indetto per il 4 e il 5 luglio da Filt Cgil – Fit Cisl -Uiltrasporti nazionali si terrà in tutti i porti del Paese a sostegno della trattava per il rinnovo del Contratto nazionale dei porti scaduto a dicembre.
Secondo le organizzazioni sindacali la proposta delle controparti è ancora insufficiente dal punto di vista economico: la perdita del potere di acquisto dei salari deve essere necessariamente recuperata. Il rinnovo del CCNL è importante non solo per la parte economica ma anche per il ruolo centrale che occupa il contratto per la salvaguardia del sistema di lavoro portuale e la difesa della dignità dei lavoratori.