Voltri passeggiata Bruzzone mareggiata 3 novembre 2023Genova – E’ scontro aperto, nel quartiere di Voltri, sul progetto per la nuova passeggiata a mare che verrà presentato pubblicamente tra fine febbraio e inizio marzo. Secondo alcuni vedrà costruito un enorme muro di scogli a protezione della struttura che viene danneggiata ad ogni mareggiata mentre, per altri, sarà una “comoda seduta” aggiuntiva per chi passeggerà sulla rinnovata “terrazza sul mare”.
Una contrapposizione che non lascia molti dubbi sul fatto che una delle due “versioni” proposte non sia proprio aderente alla realtà dei fatti, edulcorata secondo chi si aspetta la scogliera e una esagerazione secondo chi invece difende il progetto.
In attesa che il progetto venga presentato alla Cittadinanza, nel corso di una assemblea pubblica che dovrebbe essere organizzata tra la fine di febbraio e i primi di marzo, l’analisi del progetto viene fatta sulla base degli elementi “noti”, delle anticipazioni diffuse dai Media e sui rendering sfuggiti al controllo di chi vorrebbe il silenzio assoluto sulla faccenda.
Gli elementi noti sono certamente le criticità di progettazione iniziale della passeggiata che è stata costruita su una struttura sopraelevata rispetto alla spiaggia ma non abbastanza per difendersi dalle mareggiate. Le onde penetrano in profondità sotto le assi di legno e “scardinano” la copertura spingendo da sotto. Le viti di pochi centimetri usate per fissare le costosissime traversine di legno pregiato “saltano” ogni volta che il mare riesce a infilarsi sotto la passeggiata.
Il progetto iniziale prevedeva la costruzione di una “diga soffolta”, una specie di barriera naturale destinata a indebolire le onde ma non è mai stata realizzata nonostante ripetute promesse anche nel timore che fosse un preludio di altri “interramenti” del porto di Prà verso ponente, eterna spada di Damocle per l’ultima spiaggia libera.
Dovendo arrestare o quantomeno mitigare la potenza delle onde, l’unica soluzione trovata nel tempo è stata quella di erigere muraglie di scogli. Ed è quanto avvenuto sino ad ora e nonostante l’alternarsi del “colore” politico del Municipio e non solo.
Molti Voltresi sono quindi curiosi di capire come si possa difendere la passeggiata senza, appunto, costruire una barriera di enormi blocchi di pietra (o cemento?).
I pochi rendering (le immagini ricostruite con i computer) sfuggiti al controllo sembrano restituire proprio questo tipo di soluzione che, però, se paventata, fa indispettire i proponenti che, categoricamente, escludono che verrà costruita una sorta di muraglia.
Secondo la versione ufficiale delle istituzioni, infatti, verranno piantati blocchi (di pietra? di cemento?) nella spiaggia e tale costruzione dovrebbe emergere di 50 cm.
E sono proprio quei 50 centimetri a fare la differenza, secondo i Voltresi più sospettosi e che temono che la misura venga presa, a salire, dal pavimento dell’attuale passeggiata, portando l’altezza totale “fuorisabbia” a trasformare la barriera, appunto, in una muraglia. Un sospetto rafforzato dalle più recenti dichiarazioni di chi si trova a gestire una situazione sempre più scottante, specie a breve distanza dalle elezioni amministrative in un quartiere che può “fare la differenza” sul risultato finale, specie nel caso di una robusta partecipazione al voto. Secondo queste “voci” infatti, la costruzione diverrebbe una sorta di “nuova seduta” per chi passeggerà sulla rinnovata promenade.
Secondo i detrattori, infatti, non sarebbe un caso che la “seduta” standard delle sedie dei nostri tavoli sia, appunto, a 50 centimetri dal terreno.
L’anticipazione, insomma, potrebbe confermare che la scogliera supererà di almeno 50 centimetri l’attuale o futura pavimentazione e non vi sarebbe dubbio, in tale condizione, che guardando dal mare la passeggiata, un diportista vedrebbe un muro di pietra (o cemento?)
Eppure, sui Media, le rassicurazioni si sprecano e il progetto viene difeso a spada tratta con frasi che suscitano perplessità anche nei più fiduciosi perché è fisicamente impossibile frapporre qualcosa tra il mare e la passeggiata senza che si trasformi per forza di cose in un ostacolo.
La questione di lana caprina sarà presto sciolta con la presentazione del progetto e nel frattempo si informa la Cittadinanza a mezzo Stampa con ricostruzioni diametralmente opposte che aumentano la confusione e fanno innalzare la tensione e la “polarizzazione” dei futuri elettori.
A margine sappiamo che verrà fatto il ripascimento della spiaggia, che dovrebbe avanzare dai 10 ai 30 metri entro il 2026 con il materiale di risulta degli scavi dello Scolmatore del Bisagno – con annesse ulteriori contestazioni sulla qualità dei materiali – e riaprirà la spiaggia data in concessione ai gestori della nuova piscina Mameli, che proprio nello stesso periodo dovrebbe riprendere le attività grazie ai vincitori del bando, gli stessi che gestiscono il centro I Delfini di Pra’.
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