Genova – La Spiaggia dei Bambini di Voltri è “sopravvissuta” al Covid e alla pandemia ma si deve arrendere di fronte ai ritardi, ai silenzi e alla burocrazia che non permetterà l’apertura la prossima estate.
La denuncia arriva dai volontari che da anni seguono il progetto che offre ore liete e divertimento a tanti bambini con famiglie in difficoltà insieme a tanti bambini e ragazzi del quartiere e che trovano così un modo per passare il tempo in modo sano e costruttivo.
Pubblichiamo la comunicazione con la quale, dopo 7 mesi di tentativi, segnaliamo la IMPOSSIBILITA’ a realizzare la Spiaggia dei Bambini nel 2025.
Dopo mesi e mesi di tentativi, nulla è in campo. La spiaggia sembra un campo di battaglia; non ci sono programmi di intervento, domani il Comune va in ordinaria amministrazione, mancano due mesi e ogni processo è fermo.
Questa situazione, purtroppo, è più invalidante della pandemia (anno in cui si fece l’iniziativa, nonostante un’emergenza mondiale).
Spiace verificare che, al di là delle buone intenzioni, che nessuno mette in discussione, il risultato è “niente”.
Sul caso interviene anche l’associazione Genova Inclusiva che denuncia i gravi effetti che l’assenza del progetto della Spiaggia dei Bambini avrà su tante famiglie con figli disabili.
“Non mettiamo in dubbio le buone intenzioni di nessuno – scrive Marco Macrì, il pompiere portavoce delle famiglie con bambini con disabilità – ma di buone intenzioni, si sa, è lastricato un certo viale. I fatti parlano chiaro: il risultato è niente. E niente, per i bambini, è inaccettabile. Chiediamo che questa vicenda non venga archiviata nel cassetto delle promesse mancate. I bambini – tutti – meritano rispetto, attenzione e spazi adeguati. E noi continueremo a batterci perché la Spiaggia dei Bambini torni a essere quello che deve essere: un diritto, non un piacere”.
Pubblichiamo di seguito la lettera inviata da Juri Pertichini, presidente Arciragazzi Pro In Liguria.
Buongiorno a tutt*,
è con immensa tristezza che con la presente comunichiamo che l’iniziativa della Spiaggia dei Bambini, per il 2025, non è fattibile. Dopo 21 anni di attività consecutiva (anche l’anno della pandemia) a favore di bambini e bambine dei Centri Estivi fino al 2020 e – oltre a loro – a favore gratuitamente di famiglie e disabili dal 2021 e con numeri che nel 2024 hanno superato gli 8.000 accessi, con 12 postazioni fisse di ombra e 17 ragazzi e ragazze – fra bagnini e presidianti – che hanno reso disponibile le strutture (e i servizi correlati, compresi
igienici) per tre mesi, ogni giorno anche nei feriali e festivi, ebbene dopo questi risultati, non ci sarà il 22° anno nel 2025.
A settembre del 2024 avevamo posto – a tutti gli interlocutori politici e amministrativi comunali e municipali e alle principali organizzazioni di terzo settore e associative impegnate – il tema dell’insostenibilità a procedere, dopo questi risultati e dopo 21 anni, “ogni anno come se fosse il primo anno”, realizzando riunioni “in corsa” in primavera per attivare i lavori di ripascimento/riprofilatura, le manutenzioni, cercando di dirimere
le responsabilità (fra Comune, Municipio, Autorità Portuale, Aster, interventi associativi …) e facendo tutto sul filo del classico rasoio; inoltre, dicemmo a settembre, l’occorrenza delle elezioni amministrative rischia di bloccare i processi amministrativi e porre – di necessità – altrove risorse concrete. Abbiamo fatto innumerevoli riunioni, con innumerevoli Assessori; ci sono stati Ordini di Giorno (l’ultimo ad inizio di marzo, il n. 111), abbiamo raccolto ogni volta disponibilità, interesse, passione e anche impegno. Ma nulla di concreto è emerso.
Da novembre si discute di un “protocollo” che avrebbe dovuto mettere insieme i vari attori, forse in dirittura di arrivo ad aprile forse no, ma è poco importante perché esso aveva utilità se fatto entro dicembre, così da definire poi i passi concreti; passi concreti che non ci sono: Comune e Municipio (e piani di lavoro post elezioni per passeggiata e spiaggia) che non si incastrano – o se si incastrano lo fanno con tempi non operativi; Autorità Portuale he scarica responsabilità; Giunta comunale (con deleghe) cambiate nel post-Bucci (come è normale e fisiologico, ma intanto sono stati due mesi per riattivare i processi); bandi regionali (da cui trarre le risorse per le attività giovanili estive, perché la Spiaggia dei Bambini costa 15mila €, 5mila di più se si volessero – come dopo tre anni è necessario – cambiare i gazebo, e di questi ne abbiamo, ad oggi scarsi, 4000 anche perché non potevamo cercare fondi per una iniziativa che ancora non è stata “formalmente sancita”) ancora da avviare con rischio che le spese non siano ammissibili all’inizio dell’estate (per evidenti ragioni tecniche); ragazzi e ragazze, specialmente i/le bagnini/e, che nel frattempo hanno cercato altro impegno/ingaggio.
Un mese fa circa, l’11 marzo, abbiamo mandato un “programma” di cose da fare, composto di 14 punti: 7 strutturali e di processo e 7 legati alle risorse, che impegnava tutti, da noi alle rappresentanze di terzo settore, dal Comune al Municipio. Ad oggi, tranne le poche risorse per adesso accantonate da noi e dalla rete/progetto ACT Genova, non c’è niente. Solo buone intenzioni e il tentativo di dilazionare i tempi.
Ma il tempo non c’è, è finito. Domani, 8 aprile, il Consiglio Comunale chiude, si va in ordinaria amministrazione, che significa che possono essere fatte sole le incombenze già programmate (quindi con delibera, soldi, risorse, personale … e di questo nulla è attivo per la Spiaggia dei Bambini) oppure che possono essere affrontate necessità derivanti da calamità (e speriamo non sia necessario). Dalla settimana prossima il periodo pasquale e dei ponti rende impossibile ogni programmazione e dopo, beh dopo ci sono le elezioni e poi l’eventuale ballottaggio e i referendum (parte delle risorse comunali, come gli operai comunali, sono sempre destinati a sostenere le elezioni).
E siamo quindi a giugno. Come si vede, il tempo è finito!
La Spiaggia dei Bambini, la parte litoranea “sulla sabbia” oggi è un campo di battaglia, c’è uno “scalone” di almeno un metro a pochi metri dalla scalinata; lì, così, non si può fare niente. Non c’è un programma dei lavori (che avevamo ipotizzato prudenzialmente dal 4 aprile), risorse, attori “ingaggiati. Niente.
Quindi la Spiaggia dei Bambini è impossibile, per il 2025.
Avevamo proposto una “presa in carico comunitaria”, un processo che sancisse il fatto che dopo 21 anni l’invenzione avvenuta quasi casualmente con il visionario primo presidente del Municipio VII potesse essere considerata un “bene collettivo”, di soggetti pubblici, associativi, di terzo settore. La risposta che abbiamo avuto è stata di grande interesse e disponibilità – davvero, di tutti – ma probabilmente “il sistema” non è pronto, dal punto di vista dei dispositivi di governance e di coordinamento.
Rimane quest’anno il nostro ringraziamento a coloro – dal Municipio al Comune: Assessori, Presidente, Consiglieri di maggioranza e opposizione e anche alle associazioni e al terzo Settore – hanno provato a dare una forma non estemporanea a questa iniziativa. Probabilmente da questo fallimento potremo ripartire, intanto usando il 2025 per le manutenzioni sia “fisiche” che del sistema della “governance”.
Visto che siamo però una associazione educativa, ci permettiamo di segnalare a tutti l’oggettiva difficoltà “epistemologica” (ci si perdoni la parolona) del cosiddetto “paradigma del fare”. Il “fare” è l’azione finale che realizza obiettivi e risultati attesi; in se stesso, “il fare” non è un valore o un indicatore, ma solo un mezzo. Riuscire a realizzarlo dipende dalle risorse e dalla sostenibilità degli obiettivi; è quindi un fatto tecnico, che si attiva lungo
la via della realizzazione di uno scopo. In questo caso lo scopo era chiaro, ma i mezzi messi a disposizione e la consapevolezza della realtà “vera” hanno inficiato una narrazione che era più una collezione di desiderata.
Supponiamo e confidiamo che questo “insegnamento” possa valere per tutti, che nei vari ruoli dell’amministrazione hanno le responsabilità che i loro profili assegnano – e assegneranno – loro.
Noi non ci sottrarremo al lavoro di ricostruzione, che però ricomincia non da tre, ma da 21 (anni) più 1 (anno di fallimento), verso la Spiaggia dei Bambini di Genova del 2026″.