Genova – Il colosso dell’acciaio Jindal conferma l’intenzione di investire a Cornigliano ma nella proposta sembra escluso il forno elettrico.
E’ quanto emerge dalla notizia diffusa nell’edizione in edicola questa mattina de Il Secolo XIX che svela in anteprima il piano illustrato durante un incontro riservato con la sindaca Silvia Salis.
La novità più importante – e sotto alcuni punti di vista un pò nebulosa – riguarda il fatto che la multinazionale non fa riferimento ad alcun forno elettrico e parla invece di “trasformazione” di materiale in arrivo da Piombino e di conciliazione dello sviluppo occupazionale e la tutela dell’ambiente. Una ricetta che salverebbe gli attuali dipendenti e, nel contempo, permetterebbe agli abitanti di Cornigliano e delle zona vicine di dormire sonni abbastanza tranquilli per quanto concerne la qualità dell’aria.
L’incontro tra i rappresentanti di Jindal e la sindaca è avvenuto in forma riservata ma il quotidiano genovese ne riferisce nell’articolo con dovizia di particolari.
Un incontro richiesto da Jindal e che ha confermato l’intenzione dell’azienda di investire sul territorio genovese dove si concentrerebbe la “lavorazione” dell’acciaio e non la “produzione”.
Esclusa quindi l’ipotesi del forno a caldo che aveva suscitato una levata di scudi da parte dei comitati dei cittadini e dei residenti del quartiere di Cornigliano ma resta l’incognita del tipo di impianto che Jindal vorrebbe costruire.
Per essere lavorato, infatti, l’acciaio va “riscaldato” e per farlo occorre qualcosa che produca grande calore. Come venga superato questo particolare o quale tipo di altra lavorazione sarebbe prevista non è al momento chiaro.
Jindal non è l’unico soggetto interessato alle aree di Cornigliano ma, senza dubbio, il progetto presentato sembrerebbe in linea con i desiderata del Governo, del Comune di Genova e dei lavoratori e probabilmente anche con quelle dei Comitati e dei residenti.
Le proposte arriveranno anche da Baku, Bedrock, Marcegaglia, Eusider e Sideralba e la data ultima sembra essere quella del 15 settembre per poi avvire la fase di analisi.
Il ministero delle Imprese e del Made in Italy di Adolfo Urso prevede di assegnare la gara entro il mese di novembre. Antitrust europeo e Golden Power permettendo.