HomeItaliaCronacaGaza, Rai cancella il documentario No Other Land, critica Slc Cgil

Gaza, Rai cancella il documentario No Other Land, critica Slc Cgil

no other landGenova – Il prossimo 7 ottobre non andrà in onda il documentario No Other Land inizialmente programmato nella giornata del ricordo del tragico attacco terroristico in Israele. A denunciarlo la Slc Cgil che sottolinea che il film premio Oscar che racconta la resistenza dei palestinesi in Cisgiordania risulta “scomparso” dal palinsesto RAI.
“Qualcosa deve essere andato storto – scrive la Cgil – perché ad oggi risulta cancellato. Le modalità sono simili a quelle di episodi analoghi: prima l’annuncio in pompa magna, poi il dietro front. In mezzo, probabilmente, una telefonata o una segnalazione. O, come riporta Il Fatto Quotidiano, “un’imposizione dall’alto”.
Il documentario era stato inserito all’interno del palinsensto RAI che promuove storie di forte valore civile e umano. La decisione era stata comunicata alla stampa mercoledì 25 settembre, da Adriano De Maio, direttore dell’area Cinema e Serie TV.
Nelle ultime ore qualcosa è cambato e c’è stato il cambio di programma: martedì 7 ottobre, data simbolo per i due anni dall’attacco terroristico che ha fatto 1200 morti e 250 persone rapite, la Rai non trasmetterà il docu-film ma dedicherà alla ricorrenza e alla situazione in Medio Oriente uno spazio informativo in prima serata. Nel comunicato ufficiale si rimanda il documentario No Other Land al 21 ottobre, in prima serata su Rai 3.
“È proprio la prova provata, se mai ce ne fosse bisogno, che questo tipo di servizio pubblico va riformato. – commenta Riccardo Saccone, segretario generale della Slc Cgil. Un servizio pubblico che ha abdicato al suo ruolo, e che tratta le cittadine e i cittadini come se fossero dei bambini”.
Ormai da tempo il sindacato dei lavoratori della comunicazione denuncia un atteggiamento che definisce “paternalistico” da parte della Rai, che, secondo la denuncia della Slc Cgil punta a “orientare le coscienze facendo o non facendo vedere quello che si ritiene più opportuno. – prosegue il segretario – Non funziona più questo modello, nemmeno dal punto di vista imprenditoriale. Mediaset, infatti, sta prendendo sempre di più il largo”.
“Il servizio pubblico è un bene primario – conclude Saccone – basta trattare i cittadini da sciocchi”. Infine, il dirigente sindacale richiama nuovamente l’attenzione sul tema della riforma della governance, della cui debolezza questi episodi sono emblematici: “Bisogna ristabilire una connessione fra il paese e il servizio pubblico. Questa Rai, con questo modo di pensare, non serve più a niente”.

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