Genova – Una “boccata di ossigeno per l’ex Ilva di Cornigliano. Così l’ha definita la sindaca Salis riferendosi alle notizie avute a Roma, nell’incontro avuto questa mattina con il ministro Durso.
“Negli ultimi giorni – ha spiegato la sindaca Salis – la nostra città ha vissuto momenti di grande tensione. I lavoratori ex sono scesi in piazza e hanno manifestato per difendere il loro inalienabile diritto al lavoro. Da subito ho espresso solidarietà e vicinanza alla loro causa, sono stata in corteo con loro e ho ritenuto di intervenire in prima persona quando, come è accaduto ieri davanti alla Prefettura, da parte dei manifestanti e della Questura mi è stato chiesto di prendere posizione per evitare che la tensione potesse salire ulteriormente”.
Purtroppo c’è stato qualche brutto episodio nelle ultime ore, che condanniamo con fermezza: la violenza non deve mai trovare spazio nella nostra città, anche per non dare alibi a chi pensa di poter strumentalizzare vertenze molto delicate.
Oggi, dalla riunione di oggi con il Ministro Urso, è arrivato l’impegno a breve termine della struttura commissariale a far ripartire la linea dello zincato, bilanciandola con la produzione della banda stagnata, garantendo l’occupazione a Genova per 585 persone, a cui se ne aggiungeranno altre 70 in formazione, a rotazione.
E si aprono spiragli anche per il medio‑lungo termine, con il governo che si è detto disponibile senza ambiguità a intervenire direttamente qualora l’eventuale offerta privata per l’acquisizione dell’ex Ilva non fosse sufficiente a garantire il futuro degli stabilimenti, dei posti di lavoro e dei salari.
A tutti i lavoratori, alle loro famiglie e a chi in questi giorni difficili si è speso in prima persona va la mia più sincera riconoscenza. Continueremo a vigilare ogni giorno perché la partita è appena iniziata e Genova ha bisogno di certezze, non di promesse.
Io non mi tirerò mai indietro quando si tratterà di chiedere, con fermezza, le risposte a cui questa città e i suoi lavoratori hanno diritto e sarò sempre dalla parte di chi manifesta in modo pacifico, di chi chiede ascolto, di chi non vuole essere lasciato solo davanti all’incertezza.


























