Albenga (Savona) – Poteva forse essere salvata Loredana Colucci, la donna di 41 anni uccisa a coltellate dall’ex marito nella sua abitazione.
Ne sono sicuri i familiari della vittima che ripetono che la donna denunciava praticamente ogni giorno le angherie del marito che era già stato condannato per un episodio di violenza.
Loredana Colucci veniva accompagnata a casa, ogni sera, dai colleghi di lavoro del supermercato dove lavorava e proprio perchè tutti sapevano di quell’ex marito violento che non si rassegnava alla fine della loro relazione.
Per questo l’uomo, originario del nord-africa, aveva convinto la figlioletta di appena 14 anni ad accompagnarlo sino all’abitazione della mamma e a farlo entrare. Probabilmente aveva già programmato tutto e sapeva che l’unico modo per avvicinarsi alla donna era quello di farsi trovare in casa.
L’aggressione è stata violenta e repentina e le coltellate mortali. L’uomo ha poi rivolto l’arma contro sè stesso morendo dissanguato davanti alla figlioletta che aveva già visto morire la madre senza poterla salvare.
Mentre infiammano le polemiche per i ritardi e le indecisioni con cui si mettono al sicuro le donne vittima di violenze familiari, la madre della vittima ripete che le denunce c’erano e che il magistrato che seguiva il caso chiedeva “altre prove”.
“Hanno dovuto uccidermi la figlia per portare altre prove” ha ripetuto la donna davanti alle telecamere.