Genova – Una distesa di cemento e asfalto al posto delle aiuole fiorite e posteggi a pagamento invece di un’area gratuita per incentivare il commercio gravemente colpito dall’alluvione. Sono sempre più numerose le proteste, alla Foce, per i lavori in corso in viale Brigate Partigiane dove le aiuole fiorite, che hanno sempre disegnato il profilo di una delle vie più belle di Genova, hanno lasciato il posto ad una orribile colata di bitume nero e cemento.
Quando sono arrivate le ruspe ed hanno iniziato a rimuovere il terriccio e le pietre che costituivano i bordi delle maxi aiuole, in molti hanno applaudito convinti che i lavori per la copertura del Bisagno fossero finalmente iniziati a pieno regime e, invece, al momento, si è trattato solo di togliere aiuole e aggiungere parcheggi, a pagamento.
“Ci avevamo sperato – dicono i commercianti della zona – perchè avevamo visto addirittura Renzi a fare il sopralluogo e pensavamo che fossero finalmente iniziati i lavori “seri”. Adesso abbiamo capito che è solo un’operazione di raccolta fondi per il Comune”.
Nuovi parcheggi a pagamento sono un tesoro prezioso per le casse della civica amministrazione, sempre più asfittiche e vuote.
“Per fare quell’orrore – spiegano alcuni avventori di un bar – tanto valeva aspettare e lasciare le aiuole. Tutta quella fretta non era per il cantiere ma per costruire i parcheggi e iniziare ad incassare il prima possibile”.
Sono soprattutto i commercianti colpiti dai danni dell’alluvione ad essere arrabbiati.
“Avrebbero potuto offrire i parcheggi ai commercianti danneggiati – spiegano in uno dei tanti esercizi allagati lo scorso novembre – poteva essere un bel gesto per aiutare davvero chi ha pagato un prezzo altissimo per l’incompetenza e il malaffare di certa politica. E invece restiamo rape da spremere sino all’ultima goccia di sangue”.
In viale Brigate Partigiane sono arrivate improvvise le ruspe, le aiuole sono state demolite e la terra rimossa con grandi camion. Le fioriture, orgoglio di una città sempre meno verde e sempre più grigio cemento, sono state estirpate come erbacce infestanti.
“Di questa stagione era un piacere affacciarsi alla finestra – racconta uno degli ultimi residenti che si affaccia sulla via trafficatissima – Ora ci hanno tolto anche questo e mi mangio uno dei lampioni se, finiti i lavori, rimetteranno tutto a posto. Ci lasceranno i parcheggi perchè vogliono i soldi dei genovesi. Non gli interessa altro, ormai”.
C’è chi protesta su Facebook e chi, invece, sostiene che si tratta solo di una fase di passaggio.
“Tutto tornerà come prima. Basta informarsi guardando il progetto” (che si trova qui) – rispondono altri forse più attenti e fiduciosi.
Qualcuno, però, fa notare come le aiuole nel tratto verso il mare, sebbene i lavori siano in stato avanzato, siano ben diverse dalla versione originale.