Albenga – Ancora perquisizioni e sequestri di documenti, alla Caritas, da parte della Guardia di Finanza che indaga su presunte irregolarità nella gestione delle adozioni a distanza e su presunte illecite distrazioni di fondi dell’associazione.
I finanzieri hanno sequestrato materiale, sia in uffici liguri che piemontesi e in abitazioni private, su ordine del sostituto procuratore della Repubblica di Savona, Chiara Venturi.
Perquisizioni presso gli uffici della Caritas della Diocesi di Albenga-Imperia e di altre associazioni collegate nonché presso abitazioni di alcuni soggetti indagati.
Le attività s’inquadrano nell’ambito dell’inchiesta sulla Caritas di Albenga, che ha visto già coinvolti il Direttore pro-tempore don Renato Rosso e l’ex vice-parroco di Ceriale don Carmelo Licciardello.
Le indagini coordinate dalla Procura di Savona hanno consentito alla Guardia di Finanza di accertare l’esistenza di un sistema illecito attraverso il quale sono stati indebitamenti sottratti ingenti fondi della Diocesi di Albenga, per oltre 1,2 milioni di Euro, destinati ad iniziative benefiche e caritatevoli, tra cui cospicue somme raccolte per le adozioni a distanza nonché contributi erogati da Enti pubblici per la realizzazione di progetti aventi carattere sociale.
I finanzieri hanno notificato anche l’avviso di conclusione delle indagini, emesso dalla Procura di Savona, nei confronti di Don Licciardello accusato di circonvenzione di persona incapace ed appropriazione indebita per aver tratto illecitamente profitto, inducendo una donna anziana in stato di infermità o deficienza psichica a compiere degli atti dai quali è derivato per lei un palese danno patrimoniale.
Per quei fatti le Fiamme Gialle ingaune avevano proceduto, nel mese di settembre 2015, al sequestro preventivo di alcune polizze assicurative per un importo complessivo di circa 70.000 euro.
Al vaglio degli inquirenti la copiosa documentazione rinvenuta e sequestrata durante le perquisizioni.