New York – E’ morto all’età di 79 anni Andy Grove, fondatore di Intel.
Grove era arrivato negli Stati Uniti nel primo dopoguerra e divenne uno dei pionieri della Silicon Valley e, come ricorda Brian Kraznich, amministratore delegato di Intel, “rese possibile l’impossibile, divenendo ispirazione di intere generazioni di imprenditori e business leader”.
Nato a Budapest nel 1936 da una famiglia ebrea, Grove visse sotto falso nome durante l’occupazione dell’Ungheria da parte di nazisti. Nel ’56 riuscì a fuggire in Austria e da li negli Stati Uniti dove divenne ingegnere chimico all’Università della California.
Nel 1963 Grove prese a lavorare alla Fairchild Semiconductor dove iniziò a studiare le tecnologie che vennero in seguito applicate al microchip. Alla Fairchild incontra Noyce e Moore. I tre, nel 1968, abbandonarono insieme la fabbrica e fondarono la Intel e diventando in pochissimo tempo il maggio produttore al mondo di semiconduttori.
Uomo dell’anno nel 1997 secondo il celebre “Time”, Grove, in un libro, spiega come prevedere e superare una crisi d’azienda e nella sua idea di gestione aziendale si ritrova una sorta di incoraggiamento ai confronti, ai diverbi di modo da poter essere sempre vigili e salvaguardare, nel caso specifico, proprio la Intel.
Grove soffriva del morbo di Parkinson e la sua scomparsa ha scosso il mondo tecnologico. In tanti lo hanno ricordato, da Tim Cook, amministratore delegato della Apple, a Bill Gates, fondatore della Microsoft che lo ha descritto come uno dei maggiori business leader del XX secolo.