Sanremo – Per la prima volta al Festival della Canzone italiana si esibiranno anche artisti non iscritti alla Siae, la società che si occupa da decenni dei diritti d’autore di musicisti e cantautori. Sarà certamente un Festival “storico” quello che si appresta a partire nella città dei fiori della Liguria e che vedrà, per la prima volta nella sua storia, salire sul palco anche artisti che hanno scelto di non aderire alla Siae ma ad una società provata inglese autorizzata ad operare in tutta Europa dalle normative anti monopoli.
Ben 5 gli artisti che hanno scelto di avvalersi dei servizi della “Soundreef” per la gestione dei loro diritti d’autore. Una scelta recente e decisamente “contro corrente” in Italia dove la società è stata autorizzata solo scorso marzo dalle autorità inglesi a operare sul mercato europeo dei diritti d’autore in ambito musicale.
Fra i big ci sarà Gigi D’Alessio che aveva aperto la strada nei mesi scorsi, il cantautore Nesli, il maestro Adriano Pennino che dirigerà l’orchestra per l’esibizione di Gigi D’Alessio oltre a Tommaso Pini in gara tra i Giovani.
E sulla sponda di Soundreef è approdato anche uno dei compositori più importanti degli ultimi decenni che quest’anno ha scritto il brano di Al Bano per Sanremo: il maestro Maurizio Fabrizio. Ha scritto canzoni per artisti come Mia Martini, Patty Pravo, Mina, Ornella Vanoni, Mietta, Al Bano, Riccardo Fogli, Eros Ramazzotti, Antonello Venditti, Renato Zero, Angelo Branduardi, e Miguel Bosé.
Fabrizio è il quinto autore più presente al Festival di Sanremo con 33 canzoni, tra cui due primi posti (“Storie di tutti i giorni” per Riccardo Fogli nel 1982 e “Sarà quel che sarà” per Tiziana Rivale nel 1983) e tre terzi posti (Strano il mio destino per Giorgia nel 1996, Sempre per Lisa nel 1998 e Schiavo d’amore per Piero Mazzocchetti nel 2007) e ha scritto pezzi come “I migliori anni della nostra vita” di Renato Zero e “Almeno tu nell’universo” di Mia Martini. È autore anche di musical e colonne sonore.
L’edizione 2017 di Sanremo potrebbe quindi portare lo storico superamento del “monopolio” SIAE nel settore della gestione dei diritti d’autore e all’ingresso di diverse società operanti nello stesso campo.
“La Rai e gli altri utilizzatori televisivi e radiofonici che trasmettono opere dei nostri iscritti – spiega Davide D’Atri, amministratore delegato di Soundreef – si trovano nella posizione di non poter fare a meno di acquisire una licenza da Soundreef. Infatti, SIAE non ha più il mandato da parte di questi autori ed editori e non può certo gestirne diritti e compensi essendo l’iscrizione al monopolio facoltativa. L’utilizzazione di diritto d’autore a scopi commerciali senza licenza è un illecito civile e penale e i broadcaster sono da sempre molto attenti ai diritti”.
La questione è tutt’altro che “chiara” e certamente questa novità porterà a interpretazioni diverse che potrebbero approdare nelle aule dei Tribunali italiani.
Soundreef si rifà alla direttiva Barnier (n. 26 del 2014), che sancisce la liberalizzazione del mercato per la raccolta dei diritti d’autore nei paesi membri dell’Unione Europea.
Soundreef, grazie all’utilizzo di sistemi digitali, rendiconta l’utilizzo delle opere musicali entro 7 giorni dal concerto e paga le royalty entro 90 giorni, sia per il nazionale che per l’internazionale. La rendicontazione è analitica al 100%. Ciò che viene suonato viene pagato e gli utenti attraverso l’account online possono verificare in tempo reale come e quanto hanno guadagnato. Una notevole differenza rispetto al sistema finora utilizzato che paga gli autori fino a 12/24 mesi dopo il momento in cui le royalty vengono maturate e con sistemi di ripartizione spesso forfettari.
Lo scorso giugno, il nostro Paese è stato messo in mora dalla Commissione Europea per il mancato recepimento della direttiva Barnier. Anche l’Autorità per la Concorrenza e il Mercato (AGCM) è intervenuta sul tema, con osservazioni favorevoli a una liberalizzazione del sistema di raccolta dei diritti d’autore. L’iter legislativo è ancora in corso e forse la novità del Festival di Sanremo potrebbe essere “determinante”.
aggiornamento del 30 gennaio 2017
Riceviamo e volentieri pubblichiamo la nota inviata alla Redazione di LiguriaOggi dalla SIAE:
In merito alla gestione del diritto d’autore per il Festival di Sanremo, SIAE precisa che, fatta eccezione per la singola opera firmata da Gigi D’Alessio, la cui società editrice è comunque associata SIAE, tutte (e non meno di tutte) le altre opere in concorso sono state affidate in tutela a SIAE che pertanto provvederà a gestirle come gestisce il proprio intero repertorio.
Con la RAI vi è massima chiarezza e collaborazione e non vi è alcuna confusione sul ruolo di SIAE.
A Sanremo, quindi, tutto potrà svolgersi regolarmente dal punto di vista della gestione del diritto d’autore. Viva la musica.