Vienna – Il primo trapianto di testa è stato eseguito in Cina dall’equipe del neurochirurgo italiano Sergio Canavero, come annunciato due anni fa. Il medico, direttore del Gruppo avanzato di Neuromodulazione di Torino, ha spiegato durante la conferenza stampa che si è svolta a Vienna come è stato possibile eseguire l’intervento sul corpo di un cadavere, in Cina, con un intervento durato 18 ore, affermando che ci siano buone possibilità perché presto si possa attuare la procedura anche su persone vive ma in morte cerebrale. La procedura, estremamente delicata, richiede molto tempo per riuscire a connettere la colonna vertebrale, i nervi e i vasi sanguigni.
L’intervento è stato materialmente eseguito dal team guidato dal chirurgo Xiaoping Ren, che già lo scorso anno aveva effettuato il trapianto di testa sul corpo di una scimmia. In passato, il trapianto di testa era già stato eseguito in laboratorio su nove topi, collegando la colonna vertebrale insieme alla testa sul corpo di un donatore: gli animali, dopo 28 giorni di coma farmacologico, hanno acquisito nuovamente la capacità di spostarsi in autonomia.
L’equipe di Canavero ha a disposizione un uomo volontario per il primo trapianto su umani vivi: si tratta di Valery Spiridonov, un russo di 31 anni che soffre di una patologia muscolare neurodegenerativa molto grave, che lo condurrà alla paralisi completa. L’uomo, nonostante le polemiche sulla possibile operazione e sulle conseguenze etiche, in conferenza stampa ha commentato che chi si dimostra contrario “Forse dovrebbe immaginare di essere al posto mio“.
I dubbi sulla riuscita di un intervento del genere da parte della comunità scientifica rimangono molto forti; occorre attendere per capire la reale possibilità di attuazione su esseri umani vivi e se davvero le dichiarazioni di Sergio Canavero daranno possibilità di sopravvivenza a malati gravi e terminali.