Genova – Con una nota ufficiale, Apple ha spiegato che i problemi di sicurezza legati alle falle scoperte nei processori Intel, Arm e Amd toccano tutti i loro dispositivi Mac e iOs, anche se al momento “non è possibile sapere quale impatto causi sugli utenti“.
Le vulnerabilità rilevate sarebbero due: la prima, Meltdown, che colpisce laptop, desktop e server internet con microchip Intel; la seconda, denominata Spectre, che è ingrado di agire sui chip di smartphone, tablet e computer con processori Intel , Arm e Amd. Entrambe sarebbero in grado di sottrarre ai legittimi proprietari diverse informazioni, come password, fotografie, email e documenti di ogni tipo. Le aziende informatiche stanno lavorando senza sosta per minimizzare i rischi per gli utenti: i primi aggiornamenti software e firmware sono già stati rilasciati da Intel per mitigare il problema. Tali aggiornamenti potrebbero rallentare i sistemi operativi delle macchine su cui sono montati, creando disagi agli utilizzatori, con un impatto sulle prestazioni stimato tra il 5% e il 30%.
L’origine del problema sarebbe stata scoperta, alla fine del 2017, da un gruppo di esperti del Google Project Zero, che hanno prontamente informato i costruttori di chip e gli sviluppatori dei sistemi operativi per consetire loro di attuare le procedure per risolvere il problema. La notizia non avrebbe dovuto diffondersi prima di avere a disposizione gli aggiornamenti di sicurezza delle diverse aziende, ma una fuga di notizie ha fatto sì che le informazioni facessero il giro del mondo, allarmando milioni di utenti.
Intel, dal canto suo, ha cercato di tranquillizzare gli animi, affermando in una nota che la vulnerabilità dei dispositivi “non ha il potenziale di corrompere, modificare o eliminare dati“. Il suo Ceo, però, lo scorso novembre ha deciso di vendere azioni Intel per un valore di 24 milioni di dollari, quando era già al corrente della falla, nonostante l’azienda continui a precisare che non si tratta di eventi correlati.