Genova – Tre mesi per scrivere il bando d’asta e poi la trattativa vera e propria con una vendita al “miglior offerente” che dovrebbe superare il prezzo base di circa 7 milioni di euro. Si fa più chiaro l’iter con il quale dovrebbe essere venduto lo stadio “Luigi Ferraris” situato nel cuore del quartiere di Marassi.
La procedura dovrebbe essere avviata entro la primavera e, salvo ricorsi e diatribe legali, entro l’estate si dovrebbe conoscere il nome del nuovo proprietario dell’impianto sportivo che, di fatto, potrà gestirlo secondo la propria idea imprenditoriale ma difficilmente potrà ottenere modifiche di destinazione d’uso e, soprattutto, si sobbarcherà una complessa opera di manutenzione e di adeguamento strutturale e probabilmente, una raffica di azioni legali che potrebbero essere avviate da comitati di quartiere e singoli residenti che vivono pesanti disagi ad ogni partita.
Non è ancora chiaro se Sampdoria e Genoa saranno gli unici “concorrenti” in gara e, soprattutto, se correranno insieme – come molti si augurano – o se, invece, il vincitore dovrà pagare un affitto alla controparte per poter usare la struttura.
Dopo il presidente della Sampdoria, Ferrero, anche quello del Genova, Preziosi, ha incontrato il sindaco Marco Bucci per chiarire le proprie intenzioni e per avere informazioni sull’asta e ora si attende un eventuale incontro “di gruppo” che confermerebbe l’ipotesi di una partecipazione unitaria.
Una vera e propria rivoluzione in arrivo anche perchè, a quel punto, tutti i costi di esercizio e di manutenzione ricadrebbero sul nuovo proprietario e non potrebbero più valere deroghe per la sicurezza e per le normative vigenti.
Un privato ben difficilmente potrebbe chiudere strade con cancellate metalliche e non si potrebbero invocare modifiche al traffico locale. La vendita dello Stadio di G