Genova – Migliaia di persone in piazza, ieri sera, in pieno centro cittadino per dire no al decreto Sicurezza voluto dalla Lega di Matteo Salvini ed approvato con molti mal di pancia anche dal Movimento 5 Stelle al Governo.
I genovesi, come i cittadini di centinaia di altre città in tutta Italia, sono scesi in strada per manifestare il proprio dissenso a normative che rischiano di essere un male peggiore del problema che cercano di risolvere e sulle quali pende il giudizio di incostituzionalità da parte della Corte Costituzionale.
Molti sindaci e governatori, infatti, dopo aver annunciato la loro intenzione di non applicare il decreto, hanno avviato le pratiche per sollevare la “questione” presso la suprema corte perché si pronunci su una eventuale discriminazione tra persone che la renderebbe, appunto, non in linea con i principi della nostra Costituzione.
In tal caso, infatti, il decreto verrebbe dichiarato nullo e non sarebbe applicabile.
Un giudizio che potrebbe di fatto annullare, sino alla sentenza, la sua applicabilità.
Ieri sera, comunque, in piazza De Ferrari e poi in via Garibaldi, davanti alla sede del Comune di Genova, erano migliaia i genovesi che chiedevano di respingere il decreto ed in particolare le norme più restrittive verso gli immigrati.
La presenza dei cittadini in piazza è stata motivata anche per dire no alla chiusura dei Porti italiani ai disperati, uomini, donne e bambini, che vengono obbligati a restare a bordo delle navi delle Ong che li hanno salvati per lanciare un messaggio all’Europa senza tenere conto dei diritti di persone inermi ad avere un porto sicuro di approdo come prevedono le convenzioni internazionali sottoscritte anche dall’Italia.