Genova – La ricca mostra “Bernardo Strozzi (1582 – 1644). La conquista del colore”, allestita al primo piano nobile di Palazzo Nicolosio Lomellino, si arricchisce dell’installazione contemporanea, promossa da Slam, Casana Architettura Paesaggio e Strada Nuova Rivestimenti&Interior Design.

L’opera, dal titolo “Il grande Slam del colore. Estrocromatico da tela a tessuto” è un insieme di cinquantadue petali basculanti, sorretti da una fine struttura in acciaio, con un forte richiamo alla natura rappresentata nei soggetti a natura morta dello Strozzi.

L’opera unisce tessuti tipici del barocco, come i damaschi e i velluti, ai materiali tecnici di Slam in un binomio che gioca tra l’antico e il contemporaneo mettendo in relazione il luogo, l’artista e la storia di Genova.

L’installazione è stata collocata nel vestibolo che affaccia sulla corte interna del Palazzo, una zona che permette di apprezzare il ninfeo del Parodi e i colori del Giardino Segreto.

Le forme vegetali delle opere del Cappuccino richiamano immediatamente a quello che nel Seicento era il fiore all’occhiello della produzione manifatturiera genovese: i broccati.

La sovrapposizione dell’installazione, come filtro, amplifica le suggestioni dei visitatori e tramuta il vestibolo in uno spazio di osservazione che fa comunicare interno ed esterno grazie a giochi di luce e riflessi.

L’opera è stata realizzata grazie alla collaborazione tra Slam, storico brand genovese di abbigliamento tecnico velico, già sostenitore della mostra, che ha fornito i materiali tecnico, Casana Architettura Paesaggio (Caarpa), che ne ha seguito la progettazione e Strada Nuova Rivestimenti &Interiori Desig, per le rivisitazioni dei tessuti barocchi.

La mostra “Bernardo Strozzi (1582-1644). La conquista del colore”, che celebra i quindici anni dall’apertura al pubblico di Palazzo Nicolosio Lomellino, curata da Anna Orlando e Daniele Sanguineti – tra i massimi esperti riconosciuti per la cultura figurativa genovese del Seicento e del Settecento – è visitabile fino al 12 gennaio 2020.