Genova – Oltre 40 posti per moto e scooter “cancellati” dalle piste ciclabili in via Petrarca. Motociclisti e scooteristi sul sentiero di guerra dopo la novità arrivata negli ultimi giorni e che getta benzina sulle già roventi polemiche scoppiate in città dopo la decisione di introdurre percorsi prioritari per le due ruote senza motore.
Le due piste ciclabili create in via Petrarca, curiosamente di colore e forma diversa, avrebbero tolto la possibilità di parcheggio a ben 40 mezzi a due ruote e motore, in una zona dove la carenza di posti è già al limite della sopportazione e dove ogni giorno, prima dell’arrivo delle piste ciclabili, si poteva assistere a veri e propri “appostamenti” per conquistare uno dei pochi posti disponibili.
“La nostra è la città italiana con il maggior numero di motociclisti e scooteristi – spiegano i denuncianti – e pensiamo di contribuire a ridurre il traffico usando mezzi certamente meno ingombranti e meno inquinanti rispetto a Suv e auto in genere. Ora stanno scatenando una vera “guerra” tra noi e chi giustamente sceglie di usare la bici invece di agevolare tutti coloro che, in un modo o nell’altro, contribuiscono a rendere più “smart” gli spostamenti”.
Secondo la denuncia dei motociclisti, infatti, l’arrivo delle piste ciclabili ha di fatto eliminato una quarantina di posti disponibili, rendendo ancora più difficile trovare un parcheggio.
“E’ una decisione incomprensibile – spiegano i centauri – perché invece di incentivare l’uso di mezzi meno impattanti, si è scelto di metterli in competizione. Le piste ciclabili potevano essere posizionate in modo diverso e senza causare la perdita di posteggi. Ancora una volta il Comune dimostra di non aver capito il ruolo di oltre 200mila tra scooter e moto circolanti”.
Le associazioni e i comitati dei motociclisti chiedono di poter sedere ai tavoli dove vengono prese decisioni come questa.
“Sappiamo che chi prende queste decisioni scellerate dialoga molto con i ciclisti – spiegano i centauri – e non comprendiamo come sia possibile che siano gli unici ad essere ascoltati. Chi sceglie per il futuro della città dovrebbe ascoltare tutti. Non siamo certo contro le piste ciclabili ma è evidente che non si può ridurre il diritto di alcuni per offrirne ad altri. Il numero dei motociclisti è all’incirca di 200mila unità, quanti sono i ciclisti? Alle prossime elezioni ci ricorderemo di scelte come queste”.