mini manta, plastica mare

Portofino – A caccia di microplastiche con piccole reti galleggianti trainate da canoe e kajak a rigorosa “trazione umana”. Gli “uomini granchio” del Team CRABS (Outdoor Portofino) in collaborazione con i ricercatori dell’Istituto per lo studio degli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Ias) in azione per le prime attività di monitoraggio del progetto “Micro Plastic Hunters” nelle acque dell’Area Marina Protetta di Portofino. Sportivi e cittadini al servizio della scienza per raccogliere dati utili alla ricerca marina. Obiettivo del progetto: validare una nuova metodologia di campionamento delle microplastiche tramite Citizen Scientist in kayak, al fine di ottenere dati scientificamente robusti sulla contaminazione da microplastiche in aree costiere non ancora indagate e sensibilizzare al problema dell’inquinamento in mare. I campioni raccolti sono ora in mano agli studiosi del Consiglio nazionale delle ricerche per essere analizzati in laboratorio.

Dopo alcuni mesi di formazione, domenica 21 marzo il Team CRABS di Outdoor Portofino è entrato in mare per la prima azione di monitoraggio e cleanup del progetto “Micro Plastic Hunters” all’interno dell’Area Marina Protetta (AMP) di Portofino. Il gruppo – diviso in mini e maxi “plastic hunters”, ovvero cacciatori di microplastica e rifiuti ingombranti in plastica – hanno setacciato l’AMP da Portofino a Cala dell’Oro a caccia di rifiuti plastici.

L’azione di raccolta della microplastica è avvenuta tramite l’utilizzo della mini-manta, un retino da campionamento comunemente utilizzato dalla comunità scientifica ma di dimensioni ridotte rispetto alle tradizionali per essere trainato dai kayaks. L’acqua entra nella bocca della mini-manta e la plastica si accumula su un filtro a maglie strettissime. Le mini-mante sono state utilizzate per la prima volta questa Domenica, nella prima campagna di ricerca ufficiale portata avanti da esperti del mondo outdoor, con l’obiettivo di ottenere dati scientificamente robusti sulla contaminazione da microplastiche in aree costiere e di elevato pregio naturalistico, spesso escluse da campagne di monitoraggio ufficiali in quanto difficilmente raggiungibili o comunque a rischio di essere danneggiate dalle attività di monitoraggio a bordo dei mezzi nautici comunemente utilizzati. Il nuovo protocollo di monitoraggio utilizzando le mini-mante sarà validato grazie ad un monitoraggio tradizionale effettuato in parallelo con la manta di dimensioni normali effettuato dai ricercatori del Cnr-Ias in collaborazione con la Guardia Costiera Ausiliaria. I campioni raccolti sono ora in mano agli scienziati del Cnr-Ias per essere analizzati in laboratorio.

“Siamo certi che fornendo dati raccolti localmente avrà maggiore forza l‘azione di sensibilizzazione verso la cittadinanza locale.” così affermano i fondatori del progetto “Micro Plastic Hunters”, iniziativa nata da un‘idea di Marevivo e Lega Navale che è diventata realtà grazie alla collaborazione con CNR-IAS, Outdoor Portofino, Guardia Costiera Ausiliaria, Area Marina Protetta di Portofino e il prezioso sostegno della casa automobilistica KIA e EXO kayaks (main sponsor e sponsor tecnico del progetto).

Il Team CRABS si è anche impegnato in un’attività di clean-up della macroplastica a Cala dell’Oro, zona di riserva integrale dell’AMP di Portofino. Qui, infatti, spesso si accumulano rifiuti portati dal mare ed essendo un’area inaccessibile all’uomo, difficilmente vengono rimossi. L’esito della raccolta ha impegnato la squadra nel rimuovere polistirolo, bottiglie, palloni e un tappetino yoga.

“Un progetto pilota in cui ricerca scientifica, volontariato e attivismo ambientale entrano in sinergia per validare una nuova metodologia di monitoraggio “sostenibile” delle microplastiche in ambiente marino costiero grazie a ”cittadini scienziati” formati per l’utilizzo di piccoli ed innovativi retini di campionamento (Mini-Mante) trainati da kayaks” dichiara Marco Faimali – Direttore di Cnr-Ias.

“La realizzazione della campagna di monitoraggio, oltre a produrre dati scientificamente corretti della contaminazione da microplastiche in aree costiere non ancora indagate, sarà anche l’occasione per coinvolgere il pubblico in azioni scientifiche e promuovere un utilizzo responsabile e sostenibile della plastica.” aggiunge Francesca Garaventa ricercatrice di Cnr-Ias e coordinatrice scientifica del progetto.

“Il mare è grande e la comunità scientifica da sola non può monitorarlo tutto. Gli appassionati degli sport outdoor però sono tanti, ed il loro contributo può fare la differenza per la ricerca e conservazione marina. Vedere ricercatori e kayakers fare squadra domenica, fa ben sperare per il nostro mare!” afferma Arianna Liconti, responsabile progetti scientifici per Outdoor Portofino e parte del Team CRABS.

Ma le azioni di ricerca e pulizia del progetto Micro Plastic Hunters non si fermano qui, infatti continueranno ogni due mesi e verranno effettuate anche davanti alle spiagge di Recco e Camogli grazie all’azione degli studenti coordinati e formati dalla Lega Navale Italiana di Camogli.