vaccino coronavirusLa Spezia – Il figlio non vuole vaccinarsi con Moderna e il sindaco Pierluigi Peracchini chiede alla Asl 5 e al medico che deve vaccinare il ragazzo, di poter avere una dose di Pfizer e viene accontentato.
Una vicenda che deve ancora essere chiarita ma che sta mettendo in imbarazzo il primo cittadino di La Spezia quella scoperta e raccontata dal quotidiano Il Secolo XIX in un articolo che sta facendo il giro dei social della Liguria e non solo.
Secondo quanto scrive il quotidiano genovese, infatti, il figlio del Sindaco Peracchini era preoccupato per la necessità di cambiare tipo di vaccino e si era rifiutato una prima volta di ricevere il Moderna.
Subito dopo, secondo indiscrezioni, sarebbero partite diverse chiamate ed email tra il primo cittadino e la Asl 5 o suoi medici e poco prima del nuovo appuntamento con la vaccinazione del figlio 22enne, il sindaco si sarebbe addirittura recato all’ambulatorio per incontrare il medico.
Uno scambio di idee che il medico ha precisato non contenere alcuna pressione o richiesta forzata. La decisione di procedere con la dose di Pfizer sarebbe maturata in autonomia per assicurarsi che il paziente si vaccinasse superando le perplessità dimostrate.
Il “caso” si sarebbe chiuso da solo se non fosse che le dosi di Pfizer risulterebbero essere molto meno “abbondanti” del Moderna e che le Asl della Liguria le riserverebbero per bambini e soggetti fragili. Categorie alle quali, a quanto risulterebbe, non apparterrebbe il figlio del primo cittadino di La Spezia.
Nessuna rilevanza legale, almeno sin qui, ma tanto imbarazzo per una vicenda che sta suscitando commenti roventi sui social dove sono in molti a domandarsi se un cittadino qualsiasi avrebbe avuto lo stesso trattamento.
Un imbarazzo che viene amplificato dalla vicinanza temporale con le prossime elezioni amministrative a La Spezia, in un momento molto particolare per il centro destra – che ha recentemente perso il Comune di Savona – e per le battaglie intestine tra correnti e partiti che manovrano per ottenere il maggior numero di voti e di ruoli nel futuro assetto dell’ente amministrativo.