Bambino

Genova – Un presidio di protesta, venerdì 28 gennaio, alle ore 10, per protestare contro i ritardi per ottenere il riconoscimento della disabilità e per l’accesso alle cure mediche e riabilitative che potrebbero evitare ai bambini disabili una vita di emarginazione. Ad organizzarlo l’Unione Sindacale di Base (USB) davanti all’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena per chiedere l’intervento urgente di chi dovrebbe provvedere a garantire i diritti di famiglie con gravi disagi causati da un sistema sanitario che mostra le sue debolezze soprattutto con chi ne ha più bisogno.

“La situazione dei bambini e delle bambine disabili – scrive USB in una nota – come da alcuni mesi stiamo segnalando con forza, continua ad essere drammatica. Con l’emergenza Covid abbiamo assistito ad un peggioramento notevole dei tempi di attesa per ottenere le certificazioni 104 e per l’inizio della terapia riabilitativa di cui i bambini necessitano”.

“Avere la certificazione 104 in tempi “normali” – spiega ancora la nota di USB – significa permettere al soggetto in questione che si attivi tutto ciò di cui necessita, come per esempio avere l’insegnante di sostegno a scuola, un educatore qualora necessario, nonché svolgere la terapia riabilitativa. L’intervento precoce è lo strumento principale per permettere ai bambini con disabilità di avere uno sviluppo più armonico tale da garantire, quantomeno a chi ha una disabilità non grave, un percorso di vita il più possibile indipendente, potendo di conseguenza partecipare, da adulti, alla vita sociale e lavorativa in maniera dignitosa”.

Diritti fondamentali che sono tutelati per legge ma che, in Liguria ed in particolare a Genova, non vengono rispettati visto che ci sono genitori che denunciano di essere in attesa da anni.

“Non poter accedere alla terapia riabilitativa nei tempi utili – denuncia USB – significa peggiorare le fragilità di cui sono affetti i soggetti con disabilità, cancellando il loro diritto alla salute e al soddisfacimento dei bisogni speciali, come sancito dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia del 1989”.

L’Unione Sindacale di Base conferma le denunce di alcune associazioni di genitori che, nei mesi scorsi, hanno organizzato proteste davanti alla Regione Liguria e laddove si decideva del futuro dei bambini.

“Ci sono bambini rimasti in lista di attesa anche quattro anni – denuncia USB – In queste situazioni potevano effettuare la terapia solo quei bambini con famiglie in grado di permettersi una terapia riabilitativa privatamente. Finalmente la lista di attesa dei 1200 bambini disabili comincia a scorrere, ma questo non basta a risolvere il problema. Con la pandemia è aumentato anche notevolmente il disagio dei ragazzi in età adolescenziale”.

Con la protesta organizzata per venerdì 28 gennaio, alle 10, davanti all’ospedale Villa Scassi, USB chiede vengano presi provvedimenti urgenti affinché:

aumentino gli specialisti che formano la commissione che certifica la 104. Ci risulta,
infatti, che siano pochissimi i medici che la compongono. Richiediamo inoltre che gli
incontri tornino ad essere in presenza e non più a distanza;

venga ripristinata la figura fondamentale dell’assistente sanitario che svolgeva un
ruolo di raccordo fra scuola e ASL;

venga abolito il numero chiuso alla Neuropsichiatria (il numero chiuso ha fatto sì che
gli specializzati siano meno del necessario);

che si preveda un piano di assunzioni delle figure necessarie all’interno del sistema
sanitario nazionale;

che siano resi noti i numeri del personale assunto recentemente e che verrà assunto
a breve;

vengano individuati degli spazi adeguati per svolgere le terapie

i Consultori tornino ad essere importanti presidi socio-sanitari sul territorio e punto di
riferimento per la cittadinanza.

“USB Sanità, USB Scuola e Operatori Socio Educativi – chiude la nota – sono impegnati in questa battaglia – affinché la sanità, l’istruzione e l’assistenza siano pubbliche, di qualità e non solo per i ricchi”