Genova – Arresti domiciliari per il professore di Filosofia di 53 anni accusato da due ex studentesse di aver abusato di loro dopo averle stordite con droga e alcolici. Il magistrato che segue il caso ha confermato l’esigenza di una restrizione per l’indagato pur scegliendo di evitargli il carcere.
L’uomo, quando le due studentesse avevano 16 anni, avrebbe conosciuto una di loro nella sua posizione di responsabile dello sportello di aiuto psicologico di un istituto scolastico del ponente genovese. E proprio il suo incarico e la delicatezza del ruolo destano particolare allarme e indignazione tra i genitori e l’opinione pubblica.
L’uomo era a contatto con studenti con problemi e particolari fragilità e potrebbe aver approfittato della situazione.
I genitori di una delle studentesse hanno presentato denuncia contro l’uomo che si è difeso ammettendo una “relazione” con la giovane ma negando con forza di averla indotta ad atti sessuali con droga e alcol.
Il docente nega anche di aver abusato dell’altra studentessa che lo accusa.
Un secondo professore, oggi in pensione, è accusato di cessione di droga alle studentesse durante incontri che aveva con loro.

A generare indignazione anche il sospetto che la vicenda fosse conosciuta, a scuola, anche da altri docenti e dai vertici scolastici. Una lettera con riferimenti alla vicenda sarebbe stata inviata quattro anni fa e senza far scattare alcun provvedimento nei confronti del docente che era stato solo trasferito di plesso scolastico, pur mantenendo lo stesso incarico presso lo sportello di sostegno psicologico. A lui si rivolgevano studenti in crisi, con particolari fragilità come una delle studentesse che ora lo accusano di averle violentate.
Una vicenda delicatissima che, ancora una volta, evidenzia la necessità di controlli approfonditi e ripetuti nel tempo sulle attività del corpo docente e l’esigenza di strumenti diversi per evitare paradossi come quelli che hanno portato ai fatti oggetto di cronaca.