cinghiali parco Maggiolina La SpeziaLa Spezia – Verrà deciso martedì pomeriggio, con una riunione convocata dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti con il sindaco Peracchini, il Dipartimento Agricoltura Regionale e Asl 5, il futuri delle due famigliole di cinghiali rinchiuse ormai da due settimane nel parco della Maggiolina.
Sul tavolo dell’incontro le varie possibilità offerte dalle normative vigenti che non possono essere violate per nessun motivo.
I cinghiali potrebbero essere abbattuti oppure trasferiti in un’area protetta. Più difficile che prevalga l’interpretazione di alcune associazioni ambientaliste per le quali il termine “immissione” – che blocca il ritorno dei boschi, non comprenderebbe, appunto, la liberazione degli animali che da quei boschi provengono.
Nel corso della riunione verranno vagliate tutte le possibilità attuabili tenendo conto anche dell’emergenza peste suina che renderebbe ancora più difficilmente percorribile la possibilità che gli animali possano tornare liberi.
Gli ambientalisti temono che le Istituzioni cerchino un “compromesso” magari portando i cinghiali nei campi di allenamento per cani da caccia dove arriverebbero certamente vivi ma per andare incontro ad un futuro probabilmente peggiore della morte, usati come bersagli viventi per le mute dei cani.
La notizia del vertice organizzato a La Spezia e le rassicurazioni sulla soluzione non cruenta dell’emergenza è stata accolta con favore dalle molte associazioni ambientaliste schierate a protezione dei cinghiali.

“Il presidio intorno al parco della Maggiolina, mai interrotto nelle scorse due settimane – scrivono gli ambientalisti – proseguirà con determinazione quindi fino a risoluzione positiva della vicenda, ovvero finché gli animali non saranno al sicuro nella loro collocazione definitiva”.

“Siamo estremamente felici della notizia diffusa dal presidente della Regione Liguria Toti – proseguono – secondo la quale le istituzioni hanno cambiato i loro piani, escludendo ogni possibilità di portare al macello i cinghiali rinchiusi nel parco della Maggiolina a La Spezia. Un primo importante risultato raggiunto grazie alla grande mobilitazione dei cittadini e alla conseguente attenzione della stampa”.

“Le analisi sulla salute degli animali, citate dal presidente Toti, rappresentano quindi il primo passo concreto per poi procedere con il trasferimento degli animali presso una delle strutture già individuate dalle associazioni, dove poi gli animali saranno curati e mantenuti fino a fine vita senza alcun impegno economico da parte dei cittadini”.

“Chiediamo che alle associazioni mobilitatesi per la salvezza dei cinghiali sia consentito di affiancare ASL/IZS nel percorso di cattura, sedazione, analisi e valutazione dello stato di salute degli animali, all’insegna della massima trasparenza e collaborazione tra le parti coinvolte”.

“Vista questa apertura da parte delle istituzioni”, proseguono le associazioni, gli attivisti e i cittadini in presidio, “invitiamo le persone che hanno mostrato interesse per il destino di questi animali a mantenere un atteggiamento vigile ma sereno, in attesa di risultati positivi che auspichiamo arrivino in tempi brevi”.

L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), presente sin dal primo giorno al presidio per la salvezza dei nove cinghiali chiusi da 13 giorni nel Parco della Maggiolina a La Spezia (due femmine e sette cuccioli), accoglie con soddisfazione la dichiarazione del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, il quale assicura che gli animali non stanno per essere uccisi. Al contempo, l’associazione comunica di attendere ancora una risposta dal presidente Toti e dal suo assessore Alessandro Piana alla richiesta, inviata via Pec il 16 agosto, di essere ascoltata sulla vicenda.

Per la salvezza dei cinghiali, l’Oipa si è rivolta al presidente Toti e alla Sezione Faunistica della Polizia provinciale di La Spezia con una lettera inviata 10 agosto scorso e all’Ispra con una richiesta d’accesso agli atti il 19 agosto per avere l’intero parere in cui dichiara – come si legge da fonti di stampa – di essere a favore “dell’immediata cattura degli esemplari” e della “loro successiva traslocazione esclusivamente presso strutture autorizzate per la macellazione”.

«Nessuno ha risposto alle nostre richieste, tutte inviate via Pec – dichiara Alessandro Piacenza, responsabile per la Fauna selvatica dell’Oipa – Ricordiamo che La Spezia non è in zona rossa per la Psa: sono coinvolte altre province della Liguria anche lontane, quindi viene meno uno dei due motivi indicati da Ispra almeno da quanto si legge nelle anticipazioni del parere pubblicate dalla stampa, motivo che viene meno anche perché il rifugio dell’etologo Francesco De Giorgi a Imperia si è reso disponibile da molti giorni a prendere in carico gli animali. Ricordiamo infine che la legge n. 17/92 Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio nell’articolo 19 comma 2 fissa che “Le Regioni, per la migliore gestione del patrimonio zootecnico, per la tutela del suolo, per motivi sanitari, per la selezione biologica, per la tutela del patrimonio storico-artistico, per la tutela delle produzioni zoo-agro-forestali ed ittiche, provvedono al controllo delle specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia. Tale controllo, esercitato selettivamente, viene praticato di norma mediante l’utilizzo di metodi ecologici su parere dell’Istituto nazionale per la fauna selvatica. Qualora l’Istituto verifichi l’inefficacia dei predetti metodi, le regioni possono autorizzare piani di abbattimento. Ma non è questo il caso dei nove cinghiali chiusi nel Parco Maggiolina».

L’Oipa torna a chiedere un incontro urgente con le autorità che decideranno della vita o della morte dei cinghiali invitandole a riflettere sul Trattato di Lisbona che all’articolo 13 riconosce gli animali come esseri senzienti e sulla Costituzione italiana che, nei principi fondamentali, all’articolo 9 comma 3 espressamente “tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”.

L’Oipa ricorda infine il sindaco di La Spezia, Pierluigi Peracchini, con una propria ordinanza vieta espressamente l’abbattimento dei cinghiali e che la scelta di abbatterli e soprattutto l’atto amministrativo che lo disporrà potrebbe essere considerato “eccessivamente discrezionale” dall’autorità giudiziaria amministrativa che l’associazione valuterà di adire.