Skymetro renderingGenova – E’ nato in ValBisagno ma sta già raccogliendo adesioni da diverse parti della città il nuovo Comitato che si oppone alla costruzione dello Skymetro.
All’annuncio del possibile affidamento del progetto esecutivo, e di fronte alle ultime previsioni di progetto molti cittadini, commercianti, residenti della Valbisagno hanno dato vita ad alcuni incontri e lunedì si decide la creazione di un soggetto associativo per aprire una discussione cittadina su una Valbisagno Sostenibile
L’appuntamento è per lunedì 12 settembre 2022, alle ore 21, presso Circolo Bianchini, Piazza Romagnosi 3, dove si terrà una nuova riunione aperta del costituente gruppo denominato “Opposizione Skymetro – Val Bisagno Sostenibile”.
Il comitato chiede uno stop all’iter di realizzazione del progetto e l’apertura di un percorso di confronto e partecipazione con i residenti della valle e con tutta la città.

“Da alcune settimane molti cittadini – spiegano al Comitato – appartenenti a percorsi per la vivibilità nella Valle, residenti della zona, commercianti hanno iniziato organizzato degli incontri per valutare come reagire all’imposizione del progetto dello SkyMetro del quale molti particolari sono stati resi noti solo di recente.
Le prime riunioni del gruppo si sono tenuti, via via, in sedi associative diverse sia per trovare spazi sempre più accoglienti, visto il grande interesse suscitato dall’iniziativa, che per facilitare la partecipazione che per sottolineare che il gruppo è apartitico e non è collegato a realtà già esistenti”.

“In generale – spiegano – si valuta l’impatto dell’opera (che costerebbe sembra oltre 400 milioni di euro) negativo per la zona mentre si valutano positivamente altre ipotesi.
Lo SkyMetro avrebbe molti difetti di ingombro, funzionali e impedirebbe uno sviluppo della mobilità più dedicata al cittadino e rispettosa dei quartieri. Basti pensare, solo a titolo di esempio, che gli alberi di Corso Galliera sono praticamente sulla linea del passaggio dello SkyMetro sopraelevato e non si capisce come potrebbero essere tenuti in vita.
Inoltre la consultazione e partecipazione della città in tutti i suoi elementi (singoli cittadini, Università, privati, realtà di rappresentanza di categoria) sembra non essere stata fatta, se non altro in maniera percepibile”.

“Un intervento così deve essere concertato con la città – spiegano al Comitato – Lo Skymetro, per citare alcuni aspetti, sarà alta 12 metri; avrà poche stazioni, enormi, lontane dall’abitato, difficilmente fruibili; sotto la sopraelevata si accumuleranno degrado e sporcizia; per far passare la metro sospesa si abbatteranno alberi secolari, come quelli in Corso Galliera; zone di qualità urbanistica e pregio architettonico subiranno un forte impatto negativo con deprezzamento, bruttezza; avrà altissimi costi di realizzazione e significativi di manutenzione”.

Una delle possibili alternative che il gruppo sta prendendo in considerazione, anche grazie a diverse prospettive e studi fatti da diverse realtà del territorio è l’utilizzo di un Tram di ultima generazione che sarebbe a terra, con poco impatto paesaggistico, con più fermate, facilità di accesso, rispetto della vivibilità e bellezza