Rigassificatore protesta Genova regioneSavona – Domani nuova protesta contro il Rigassificatore sulla costa savonese e oggi il Partito Democratico denuncia che tutti i pareri tecnici necessari all’approvazione del progetto sono negativi.
Secondo quanto denunciato da consiglieri regionali e comunali, infatti, i pareri espressi da Vigili del Fuoco, Ispra, Capitaneria di Porto e persino da Arpal conterrebbero perplessità sul progetto o quantomeno delle “lacune” nelle comunicazioni che renderebbero negativo il parere espresso sulla struttura.

“I pareri tecnici a cui Toti finora si è appellato – e dietro ai quali si è nascosto in attesa che arrivassero per schermirsi dalle critiche – denuncia il consigliere regionale e vicecapogruppo del Partito Democratico in Regione Liguria Roberto Arboscello – ora sono pubblici e dicono chiaramente che il rigassificatore non può essere trasferito nel Porto di Savona-Vado. Ora il Commissario Toti non ha più scuse e non può non tenere in considerazione quello che enti terzi e autorevoli hanno dichiarato e scritto rispetto al questo progetto”.

Dopo il parere dell’Istituto Superiore di Sanità che ha parlato del rigassificatore a Savona-Vado come di un’opera che si inserisce “su un territorio già fortemente antropizzato e industrializzato con criticità che riguardano i diversi comparti ambientali sui quali si potranno aggiungere gli impatti determinati dall’opera in progetto” e dopo quello di Ispra, che ha chiaramente sottolineato che nella Valutazione di Impatto Ambientale non è stata considerata la presenza dell’Area Marina Protetta e non si è tenuto conto della riperimetrazione delle Zone di Conservazione Speciale che proprio Regione Liguria aveva proposto non più tardi di un anno fa; sono arrivati anche i pareri di Vigili del fuoco, Arpal e della Capitaneria di Porto. Tutti fortemente critici.
I Vigili del fuoco scrivono di una carenza di valutazione rispetto ai rischi di collisione con le imbarcazioni che possono transitare nell’area interdetta e denunciano la mancanza di certificazioni di sicurezza sulla Golar Tundra.
La Capitaneria di Porto di Savona informa invece dell’assenza di gestione delle interferenze con le attività portuali esistenti e infine Arpal rileva che alcune opere non sono state descritte collocandole nel territorio in cui andranno a insistere e non sono state valutate rispetto alle altre attività in essere (Diga foranea Vado Ligure e costruzione cassoni per Diga Foranea di Genova).

“Davanti a osservazioni così pesanti – riprende Arboscello – credo sia il caso di porre fine alle logiche politiche e mettere davanti il senso di responsabilità, istituzionale e personale. Toti decida se essere il Presidente dei liguri e quindi dei savonesi, oppure esclusivamente il Commissario di Governo, alla ricerca di favori personali in vista delle prossime elezioni regionali. Lo stesso Ministro dell’ambiente Picchetto Fratin ha ricordato che l’ultima parola spetta al Commissario. Ma il Presidente della Regione Liguria può e deve fermare questo scellerato progetto finché è in tempo. Ora ci sono tutte le motivazioni tecniche per non procedere con quest’idea insensata. Se non lo farà, preferendo la fedeltà al ruolo di Governo rispetto al bene del territorio e dei cittadini liguri, non gli resta che dimettersi. La Liguria ha bisogno di un Presidente, non di un commissario”.

“Ora è tutto chiaro, ma lo era anche prima dell’arrivo dei pareri tecnici: bastava ascoltare il territorio e capire che la scelta del rigassificatore in quell’area – dichiara il capogruppo PD in Regione Liguria Luca Garibaldi – oltre che sbagliata politicamente, non era neppure sostenibile a livello ambientale. Lo abbiamo detto in consiglio regionale e Toti ha detto di aspettare i pareri tecnici, adesso ci sono e sono negativi. Un presidente di Regione serio avrebbe già detto stop al progetto e chiesto di riaprire la discussione e anche un commissario serio lo avrebbe fatto, Toti che ricopre entrambi i ruoli, cosa vuole fare?”

“La Giunta – aggiunge il segretario PD Liguria Davide Natale – dovrebbe pensare a progetti che traguardano la transizione energetica e non ancorare la Liguria a opere che guardano al passato. Grazie al PNRR ci sono risorse molto importanti che potrebbero essere utilizzate per rilanciare la nostra Regione verso le realtà più avanzate, ma invece non fa nulla anzi, anche quelle già assegnate, vengono restituite con perdita di posti di lavoro e di innovazione. L’unico obiettivo della Giunta è prevedere iniziative che non hanno respiro e realizzate in luoghi che le amministrazioni locali vogliono destinare ad altre vocazioni e che gli enti deputati ai diversi pareri hanno bocciato, sollevando molti dubbi”.

“Già in un Question time alla Camera con il Ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin a inizio ottobre – osserva il deputato PD Luca Pastorino – avevo posto la questione del rigassificatore e delle sue criticità. La prima criticità riguarda la salute pubblica e la sicurezza, la seconda è la Zona di conservazione speciale dei fondali Noli-Bergeggi messa a rischio da questo progetto e la terza è che non è (come viene dichiarato) un’opera urgente e necessaria poiché i dati dei ricercatori Re Common dicono chiaramente che la domanda di gas nel nostro Paese è in costante diminuzione e che la capacità infrastrutturale del sistema oggi garantisce il doppio della domanda del gas prevista al 2026”.

“ISPRA, organismo tecnico scientifico che supporta il Ministero dell’Ambiente – conclude la deputata e vicecapogruppo PD alla Camera Valentina Ghio – ha evidenziato criticità ambientali importanti nella collocazione del rigassificatore nel porto di Savona Vado e così altri enti. Con un’interrogazione ho chiesto al Ministro dell’ambiente di esprimersi anche a seguito di tutte queste autorevoli valutazioni negative. E a maggior ragione il Presidente della Regione invece che utilizzare il territorio ligure per salvaguardare equilibri politici, dovrebbe pensare alla tutela dell’ambiente di un territorio così peculiare e supportare il progetto di sviluppo turistico che il Comune di Savona e i comuni limitrofi stanno portando avanti”.

A stretto giro di posta è arrivata la risposta del Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti in merito alle accuse lanciate dal Partito Democratico sull’iter di approvazione del Rigassificatore.

“Se il consigliere Arboscello e gli altri esponenti del Pd prima di scrivere avessero l’abitudine di leggere – fa sapere Toti con una nota – si sarebbero accorti che la struttura commissariale ha già sospeso l’iter della Conferenza dei Servizi, in attesa della Valutazione di Impatto ambientale nazionale che, come dovrebbe sapere (ma evidentemente non sa), spetta proprio agli Enti che loro citano nella lettera, coordinati dal ministero dell’Ambiente. Le valutazioni espresse su pareri preliminari degli stessi Enti sono tipicamente “pre-giudizi” di foggia populistico demagogica, che qualificano definitivamente la totale inadeguatezza al governo del consigliere Arboscello e del partito che rappresenta, incapaci perfino di esprimere opinioni in un corretto confronto istituzionale”.

“Se il consigliere Arboscello e i suoi colleghi di partito, invece di speculare e travisare costantemente la realtà, avessero il buon gusto di attendere i lavori della Commissione ministeriale Via avrebbero, a tempo debito, le risposte alle loro domande – prosegue Toti -. Nel caso la commissione Via dichiarasse ambientalmente incompatibile il progetto, ovviamente il Commissario lo dichiarerà tale a sua volta. Se, invece, la Commissione Via dichiarerà ammissibile il progetto, immagino che il consigliere Arboscello abbia pronta una lettera di scuse per i pregiudizi espressi e la fuorviante interpretazione dei documenti citati. E a quel punto immagino che diventi un fervente sostenitore del progetto: vista l’importanza attribuita ai pareri citati, infatti – conclude Toti – mi aspetto che avrà lo stesso rispetto per le conclusioni a cui giungerà la commissione Via nazionale”.

I pareri in sintesi
L’Istituto Superiore di Sanità scrive che l’opera che si inserisce su un territorio già fortemente antropizzato e industrializzato con criticità che riguardano i diversi comparti ambientali sui quali si potranno aggiungere gli impatti determinati dall’opera in progetto. E giudica lo Studio di Valutazione di Impatto Sanitario fortemente carente, e chiede di implementare il documento di Valutazione di Impatto Sanitario con uno studio degli impatti su tutte le matrici ambientali durante la fase di cantiere, chiede di rivedere il modello relativo ai venti con dati più appropriati e raccolti nelle stazioni rappresentative del territorio; rielaborare gli scenari emissivi simulati che non rappresentano situazioni reali così come la simulazione di emissioni CO (monossido di Carbonio) fortemente sottostimata, integrare la valutazione tossicologica, presentare la valutazione di giustizia ambientale che è del tutto assente e completare la valutazione ecotossicologica che tratta la componente marina e il comparto suolo ma non le acque superficiali.

L’ISPRA chiede integrazioni su tutte le tematiche e componenti, in particolare sull’aria per cui ad esempio non sono stati valutati gli effetti cumulativi, sulle acque superficiali su cui il tracciato mostra importanti criticità non sufficientemente approfondite, sul rumore prodotto sia in fase ante opera che in fase di esercizio, sulla gestione delle terre e rocce da scavo, sull’ambiente marino rispetto al quale non sono sufficienti gli strumenti per garantire l’assenza di impatto del cloro disperso o altre conseguenze dannose sulla fauna e flora, oltre a mancare l’Area Marina Protetta “isola Bergeggi” dagli studi di impatto ambientale e valutazione di incidenza.

Per la Capitaneria di Porto di Savona occorrono integrazioni rispetto alla gestione delle interferenze con le altre attività portuali esistenti che non vengono prese in considerazione nel progetto, così come la configurazione della nuova diga foranea di Vado ligure in fase di realizzazione, e risultano carenti le simulazioni di manovra e non ammissibile il tracciato del microtunnel che ricade nella zona interessata dal posizionamento delle ancore delle navi cisterna ormeggiate e nell’area di manovra per ingresso uscita nel porto di Vado Ligure.

La Direzione regionale dei Vigili del Fuoco chiede di implementare il Rapporto Preliminare di Sicurezza con riguardo ai limiti operativi della Golar Tundra per altezza d’onda e velocità del vento, alla definizione dell’area interdetta intorno alla FSRU e alla valutazione dei rischi di collisione, di motivare la mancata considerazione di alcuni rischi come la tracimazione di un serbatoio o la propagazione di incendi a bordo ai serbatoi di GNL o all’area FSRU (Golar Tundra) ovvero ipotizzare scenari con condizioni meteorologiche particolarmente avverse ma realistiche, e non con condizioni che potrebbero essere poco significative come invece è stato fatto.

L’ARPAL rileva che alcune opere non sono state descritte collocandole nel territorio in cui andranno ad insistere e non sono state valutate rispetto alle altre attività in essere (Diga foranea Vado Ligure e costruzione cassoni per Diga Foranea di Genova) e non sono stati valutati i possibili effetti ambientali in fase di realizzazione ed eventuali misure di mitigazione e ripristino. Le numerose richieste di integrazioni riguardano le ricadute dell’impianto sulla qualità dell’aria da effettuarsi tenendo in considerazione anche la qualità dell’aria in essere, le emissioni acustiche – in particolare rispetto ai valori limite in periodo notturno – la gestione delle terre e rocce da scavo anche inserendo il monitoraggio dell’amianto aerodisperso, le acque superficiali, sotterranee e di cantiere, la biodiversità.

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