Gaslini Genova vetrata colorataGenova – Da qualche giorno dormivano nella loro auto, posteggiata in un angolo tranquillo di via Redipuglia, perché volevano stare vicino al figlio ricoverato all’ospedale Gaslini ma non avevano i soldi necessari a pagare un albergo.
Una storia che fa male al cuore quella emersa per un controllo delle forze dell’ordine nei giorni che precedono il Natale. I passanti hanno notato la famigliola accampata nell’auto e che con dignità accettava piccoli aiuti ma non l’elemosina e quando le temperature sono scese sotto lo zero, qualcuno ha deciso che era meglio chiamare il 112 e raccontare della difficile situazione.
In via Redipuglia è arrivata un’auto delle forze dell’ordine e in breve si è scoperto che la famigliola, residente fuori regione, dormiva in auto per necessità, desiderosa di restare vicino al figlioletto malato ed in cura al Gaslini ma senza i soldi necessari per pagare una lunga permanenza in albergo.
A quel punto sono intervenuti i Servizi sociali che hanno trovato una sistemazione temporanea in attesa che scatti il protocollo che alcune associazioni benefiche legate al Gaslini hanno sottoscritto proprio per offrire l’ospitalità nelle loro strutture ai genitori dei bambini che devono sottoporsi alle cure mediche del Gaslini.
Strutture che, forse, dovrebbero indagare sul motivo che ha impedito alla famiglia di trovare le informazioni necessarie a chiedere accoglienza e non finire a dormire in auto a dicembre.