Falene zombie nella grotta delle Lungaie, in Val Fontanabuona, che vivono insieme ad una delle più grandi colonie di pipistrelli (chirotteri) della Liguria.
La scoperta, fatta recentemente da un gruppo di studiosi, verrà presentata sabato 20 aprile, alle 10, nel corso di un convegno che si terrà nella sala polivalente Jacques e Sentin di Fontanigorda.
Nel corso del convegno, aperto al pubblico gratuitamente, verranno presentanti i risultati degli studi condotti all’interno della cosiddetta Grotta delle Lungaie dove, a partire dal novembre 2023, sono stati eseguiti studi e ricerche del Centro Studi Sotterranei e di alcuni esperti in chirotteri e di entomologia.
Due gli aspetti più importanti delle indagini scientifiche condotte entrando nelle cavità sotterranee: la prima è che nella grotta vive una delle colonie di pipistrelli più grande della Liguria, con decine di esemplari di almeno tre diverse specie (Myotis, Barbastella, Rhinolophus) che convivono nel periodo invernale rifugiandosi in letargo nelle cavità sotterranee.
La seconda è che è confermata la presenza in loco di “falene zombie” ovvero di farfalle notturne del genere Triphosa dubitata, che vengono infettate da un particolare fungo (Akanthomyces sp.) le cui spore restano in sospensione nell’aria della grotta e si depositano causalmente sul corpo o sulle ali della falena vittima e iniziano a proliferare.
La crescita del fungo inizialmente non causa particolari disagi alla falena ma poi, quando la colonia è ben radicata e sviluppata, l’insetto inizia ad avere comportamenti “anomali” rispetto ai suoi consimili sani e che vengono condizionati dal fungo infestante.
In qualche modo ancora allo studio della comunità scientifica, il fungo patogeno prende il controllo del sistema nervoso della falena e la induce a cercare la presenza di altri consimili quando la specie è invece piuttosto solitaria e a restare ferma in alcune zone della grotta.
Questi comportamenti anomali arrivano quando l’infestazione del fungo è ormai prossima alla sua massima potenza e si nutre direttamente della falena, divorandola dall’interno. Il fungo si appresta a riprodursi e, in qualche modo “sa” di dover trovare un altra vittima. Per questo induce la falena ad avvicinarsi ad altri esemplari della sua specie e a stazionare a lungo nelle vicinanze per poter “contagiare” altri insetti con le spore che libera nell’aria.
I ricercatori hanno potuto verificare all’interno della grotta diverse fasi dell’infestazione con falene in buone condizioni ma già colonizzate, falene ormai preda dello stato di “zombie” e corpi mummificati, divorati e consumati dal fungo.
Tra gli esperti che interverranno al convegno di sabato 20 aprile, a Fontanigorda figurano Ivan Greco, speleologo del Centro Studi Sotterranei, Anastasia Cella ricercatrice ed esperta di pipistrelli, Alessandro Bisi della Società Italiana di Entomologia, Gigi Perasso presidente delegazione Speleologica Ligure, Stefano Ferretti dell’Osservatorio Ligure della Biodiversità Arpal, Elena Hobart, ricercatrice, Federico Mantovani di Unige Distav