Consiglio Comunale Genova, comuneGenova – Il terremoto giudiziario che ha portato all’arresto del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, del suo capo di Gabinetto Matteo Cozzani, dell’ex presidente dell’autorità portuale Paolo Emilio Signorini e dell’imprenditore della logistica portuale Aldo Spinelli, si riflette anche sulla sala rossa del Comune di Genova dove la discussione sullo scandalo e sui mega progetti ha assunto toni molto accesi.
Secondo il Partito democratico nella discussione non sono arrivate risposte chiare dall’amministrazione e quindi si chiede a gran voce che il sindaco Bucci faccia un passo indietro rispetto al suo incarico di Commissario di Governo.
“Il quadro che va delineandosi in questi giorni rispetto al sistema di corruzione e perseguimento di interessi privati che governava la nostra Regione – hanno detto i consiglieri del PD – è di una gravità inaudita. L’estensione di questo sistema malato non è ancora del tutto chiara e non coinvolge al momento – dal punto di vista penale – l’operato dell’Amministrazione comunale. Eppure molti sono gli elementi di ambiguità su quanto compiuto dall’Amministrazione Bucci in questi anni.

Su questi temi si sono concentrate le interrogazioni presentate oggi in Aula dal gruppo del Partito Democratico e l’intervento in apertura di seduta.

“I documenti sulle erogazioni private depositate alla Tesoreria della Camera dei Deputati rivelano che per la campagna elettorale del 2022 il Sindaco di Genova, ha ricevuto 140 mila euro di donazioni, di queste, la metà è arrivata dal Comitato Giovanni Toti e dalla Lega Liguria, che ne avevano ricevuti – in quel periodo e per somme cospicue – a loro volta, da operatori portuali oggi al centro dell’inchiesta che sta conducendo la Magistratura, che deve continuare a compiere il suo lavoro in modo assolutamente indipendente” afferma in Aula il consigliere Pandolfo (Pd).

“Ho chiesto che i dati relativi alle erogazioni private in favore della campagna elettorale 2022 del Sindaco Bucci venissero condivisi pubblicamente in Aula, senza dover fare una richiesta di accesso agli atti, per sgomberare il campo anche del filo conduttore che da Esselunga porta alla Fondazione Change, che fa capo a Giovanni Toti, e che è una vera e propria banca, che ha incassato in questi anni dai privati oltre 2 milioni di euro, riversati in parte nella campagna elettorale della lista ‘Liguria al Centro – Toti per Bucci’, i cui esponenti oggi siedono nella Giunta del sindaco Bucci. Da Piciocchi, però, non ho ricevuto alcuna risposta” conclude Pandolfo.

“Da anni denunciamo e ci opponiamo allo sviluppo urbanistico imposto alla città dalle Giunte Bucci. Uno sviluppo urbanistico miope, disallineato rispetto ai bisogni dei genovesi, a esclusivo traino della grossa distribuzione che ha precarizzato il lavoro, privatizzato lo spazio pubblico e cementificato Genova” dichiara il consigliere Patrone (Pd).

“Secondo la ricostruzione della Procura, il manager di Esselunga Francesco Moncada avrebbe corrotto il Presidente della Regione Toti tramite il finanziamento elettorale alla lista del Presidente, avvenuto anche in occasione delle amministrative del 2022. Dato che due su tre dei supermercati Esselunga hanno necessitato di una variante al Piano Urbanistico Comunale – San Benigno e Sestri Ponente – e che c’è stato quindi un intervento importante da parte del Comune, abbiamo chiesto chiarezza sui rapporti tra l’amministrazione e l’azienda e di spiegare quale fosse l’interesse pubblico in quell’operazione. Abbiamo altresì chiesto perché non si sia ritenuto di aggiornare in via cautelativa la conferenza dei servizi sulla pratica di Esselunga, tenutasi venerdì scorso, in attesa di una maggior chiarezza del quadro” conclude Patrone.

“ ‘Le mani sulla città’ così avevamo definito il sistema di potere a cui abbiamo assistito in questi anni nella nostra regione. Le responsabilità penali verranno accertate, ma quelle politiche sono chiarissime: una costante manomissione del piano regolatore volta a favorire speculazioni edilizie e interessi particolari, come nel caso della grande distribuzione. Non si può non interrogarsi sull’agenda politicamente ingiusta e dannosa per la città che abbiamo sempre avversato, portata avanti tra il presidente Toti e il sindaco Bucci, che alla luce di quanto sta emergendo potrebbe anche essere frutto dei condizionamenti dei soggetti economici coinvolti nel sistema di corruzione che le indagini stanno facendo emergere. Chiediamo al Governo la rimozione di Marco Bucci dal doppio ruolo di Commissario per la Ricostruzione del post Morandi e il tunnel subportuale” afferma il capogruppo e segretario del Partito Democratico Simone D’Angelo.

Perplessità anche dal Movimento Cinque Stelle che si sono anche chiesti in aula “chi sono i benefattori di Bucci via Fondazione Change?
“Come M5S – ha spiegato il capogruppo comunale del M5S Fabio Ceraudo – abbiamo sempre sostenuto che Regione e Comune avevano optato per una gestione tesa a centralizzare il potere e a neutralizzare la voce dei cittadini. Non solo: quante volte abbiamo denunciato l’opacità dei finanziamenti a favore di Toti? E quante volte abbiamo chiesto a Bucci di chiarire la natura delle erogazioni versate poi a favore della sua campagna elettorale? Innumerevoli volte e nella solitudine più totale. Oggi appare sempre più evidente quanto fosse importante conoscere la provenienza dei soldi finiti nelle casse della Fondazione Change e del Comitato Toti. Oggi, preso atto delle vicende che hanno messo Genova e la Liguria al centro dell’attenzione nazionale e internazionale, chiediamo chiarezza assoluta in merito al futuro della nostra città. L’attività della magistratura andrà avanti, ma siamo preoccupati: è a rischio il futuro sociale ed economico di Genova e della Liguria. E la colpa è di chi ha brigato per favorire interessi chiaramente privati come quelli degli Spinelli e dei Caprotti-Moncada. Non è più possibile fare finta di niente: qualcuno si dovrà assumere la responsabilità politica di quanto emerso grazie alle indagini”.

Il capogruppo comunale del M5S Fabio Ceraudo, a margine delle interrogazioni discusse oggi in Aula per chiedere ancora una volta chiarimenti circa i nominativi dei finanziatori della fondazione Change “che ha sostenuto la campagna elettorale di Bucci nelle elezioni del 2017 e dei possibili finanziatori della tornata 2022, informazioni e trasparenza peraltro promessi dal sindaco durante la stessa campagna elettorale”.
“Chiunque capirebbe che la vicenda Toti pone una questione urgente: quella morale. E per quanto tutti noi possiamo essere garantisti, è innegabile: siamo di fronte a un chiaro fallimento politico”, conclude Ceraudo.