Genova – Danneggiati i resti della Batteria della Cava, nel cantiere per la costruzione di un supermercato e di posteggi sotto la Rotonda di Carignano. A lanciare l’allarme i residenti e i tanti amanti delle vestigia storiche per una potenziale demolizione totale di un monumento storico appena riscoperto.
I residenti della zona seguono con molta attenzione l’evoluzione del cantiere e dei lavori, già stoppati dalla Soprintendenza proprio a seguito del “ritrovamento” (la presenza dei resti era nota) delle riservette della celebre Batteria della Cava e documentano ogni passaggio dei lavori perché hanno il timore di un blitz.
Gli edifici riemersi dall’oblio della Storia ospitavano le munizioni e la polvere da sparo che alimentavano gli enormi cannoni posizionati in uno dei punti strategici per difendere il porto di Genova e costituiscono una testimonianza storica protetta per legge e non possono essere abbattute, neppure parzialmente.
“Eppure qualcuno ha demolito in parte un muro – denunciano i residenti – e basta affacciarsi al cantiere per capire che si sta intervenendo su costruzioni intoccabili per legge. Ci risulta che ogni edificio con più di 70 anni non può essere abbattuto e ci domandiamo se queste demolizioni, pur parziali, siano state autorizzate dalla Sovrintendenza che ha la responsabilità di preservare il patrimonio storico della città”.
Un segnale chiaro da parte dei residenti che vedono crescere di giorno in giorno il parcheggio posizionato sul lato di levante della Rotonda mentre hanno appreso con soddisfazione che il progetto per il lato “di ponente” dovrà essere rivisto per preservare i ritrovamenti.
“C’è chi si riempie la bocca di “tradizione” e “Superba” – proseguono i residenti – ma poi tende a dimenticare quando si deve costruire un nuovo supermercato. Noi ci auguriamo che alle parole seguano i fatti e che le Riservette della Batteria della Cava restino al loro posto e tutte intere”.
Nel cantiere di ponente della Rotonda di Carignano, effettivamente, qualcosa sta avvenendo. I segni di una demolizione sono evidenti e un grosso manufatto è “imbragato” e sembra pronto per essere “rimosso”. Interventi che i segnalatori vorrebbero sapere se sono stati autorizzati.
“Abbiamo paura di un blitz – spiegano – e chiediamo alle associazioni per la tutela del patrimonio storico e artistico di vigilare e di venire di persona a verificare cosa sta succedendo. Ci auguriamo che il desiderio di un nuovo supermercato non prevalga sul dovere di preservare le tracce della storia della città”.
Gli scavi si sono bruscamente fermati, alcuni mesi fa, al ritrovamento di costruzioni risalenti alla fine dell’Ottocento quando la zona era occupata dalla Batteria della Cava, con enormi cannoni puntati all’imboccatura del Porto e a difesa della città.
Lentamente gli operai hanno riportato alla luce diverse costruzioni che, secondo gli esperti sarebbero le “riservette” della batteria della Cava.
La riservetta era un locale interrato di piccole dimensioni che veniva costruito generalmente vicino alle postazioni di tiro con i cannoni per custodire al sicuro da esplosioni, anche accidentali, le munizioni usate per alimentare il “fuoco” dell’artiglieria.
Si tratta di costruzioni, insieme alle altre presenti sul posto, di grande valore storico e certamente rappresentano l’opportunità per realizzare sul posto un “parco storico”.