Genova – Riprenderanno questa mattina, con condizioni meteo decisamente migliori e più stabili, i tentativi di portare in salvo i quattro alpinisti, due italiani e due coreani, dispersi da giorni sul monte Bianco.
La speranza di salvare la genovese Sara Stefanelli e il comasco Andrea Galimberti è appesa ad un filo perché i due hanno trascorso la terza notte bloccati in un tratto del Dome du Gouter, sul versante francese, ad oltre 4500 metri e dove le temperature, di notte, scendono a meno 10 gradi centigradi e i due scalatori non hanno un riparo se non se lo sono costruito scavando nella neve o trovando un punto più riparato dal freddo e dai venti polari che soffiano a quelle altitudini.
Tre giorni fa Sara e Andrea hanno lanciato l’allarme: “non vediamo nulla, veniteci a prendere, rischiamo di morire congelati” e i soccorsi si sono subito attivati nonostante le condizioni meteo-climatiche decisamente ostili ma ogni tentativo di raggiungere la coppia, come gli altri due scalatori coreani dispersi, è risultata vana.
Venti fortissimi, temperature proibitive e visibilità azzerata dalla presenza di nuvole sono i nemici che hanno reso impossibile sino ad ora, raggiungere i dispersi e portarli in salvo.
Oggi, con le condizioni meteo in netto miglioramento, gli esperti del soccorso alpino tenteranno di arrivare all’ultimo punto segnalato sperando di trovarli ancora in vita.
Sara Stefanelli è una “novizia” dell’arrampicata ma è preparata e allenata e una settimana fa era sul Cervino con l’amico e allenatore Andrea Galimberti, nome molto noto nel mondo dell’arrampicata e persona molto preparata ed esperta. Di mezzo, però, c’è l’imprevedibilità del tempo atmosferico in alta quota e qualche “segnale” che potrebbe essere stato sottovalutato.
Polemiche tra esperti di montagna che potranno essere valutate meglio una volta conclusa la fase del salvataggio.