Genova – Li hanno trovati abbracciati, in un probabile disperato tentativo di conservare il calore, a breve distanza dalla vetta del Monte Bianco, nella zone del Mur de la Cote, sul versante francese. Sara Stefanelli, medico genovese di 41 anni, e Andrea Galimberti, 53 anni, comasco sono morti molto probabilmente la stessa sera in cui hanno lanciato l’allarme dopo essere stati sorpresi da una tormenta di neve a quota 4.500 metri.
Con i telefonini avevano fornito le loro posizioni GPS chiedendo aiuto
“Non vediamo nulla, veniteci a prendere, rischiamo di morire congelati” avevano detto ai soccorritori e quella notte, nella zona, si sono registrate temperature di – 13 gradi, fatali per chiunque non avesse un riparo, anche solo un buco scavato nella neve per proteggersi dal vento gelido.
Per tre lunghi giorni le condizioni climatiche sono rimaste proibitive e i tentativi di raggiungere gli scalatori si sono rivelati impossibili.
Appena arrivato uno spiraglio gli uomini della gendarmerie hanno raggiunto la posizione ed hanno fatto il macabro ritrovamento.
Ritrovati anche i corpi dei due alpinisti coreani che stavano salendo in vetta in un’altra avventura.
Tutti i corpi sono stati riportati a valle e conservati nell’obitorio dove probabilmente saranno sottoposti ad autopsia anche se appare improbabile che le cause della morte possano essere diverse dal congelamento.
Andrea Galimberti era un alpinista esperto e solo una settimana fa, sempre con Sara Stefanelli, aveva raggiunto la vetta del Cervino. Lei, medico genovese in un ospedale genovese, si era appassionata solo recentemente e aveva frequentato un corso di alpinismo.