nicola ivaldo monvisoAlassio (Savona) – Ricerche sospese per maltempo e per la ragionevole convinzione che non ci siano più speranze per Nicola Ivaldo il medico chirurgo ligure disperso dallo scorso 14 settembre sulle pendici del Monviso, in Piemonte.
La decisione è stata presa dopo 25 giorni di tentativi molto complessi di cercare il medico in una zona spazzata da forti venti, maltempo continuo e forti nevicate che hanno ormai nascosto ogni traccia del passaggio della persona dispersa. Verranno organizzate nuove battute non appena il tempo lo permetterà ma le ricerche vere e proprie sono state fermate dopo una riunione in Prefettura a Cuneo.
Ivaldo ha lasciato l’auto a Pontechianale, vicino al locale castello, ed ha intrapreso uno dei tanti sentieri che salgono verso il Monviso. A sera, però, non è tornato a casa ed è scattato l’allarme.
Le ricerche hanno perlustrato i sentieri più battuti ma l’uomo, esperto alpinista, potrebbe aver preso percorsi meno battuti e meno noti e inoltre il cellulare ha agganciato una cella di Pinerolo, in provincia di Torino, sul versante opposto a quello dove era cercato.
Inoltre le condizioni meteo hanno reso spesso impossibili le ricerche senza mettere a repentaglio anche la vita dei soccorritori e questo ha reso più difficili le ricerche.
Dopo giorni e giorni di tentativi, le speranze di trovare Nicola Ivaldo ancora vivo si sono ridotte al lumicino e ora si tenterà con passaggi dal cielo quando le condizioni meteo lo permetteranno.
Indagini, nel frattempo, sulle voci – al momento smentite – di un possibile allontanamento volontario o di un gesto estremo.
Secondo alcune testimonianze l’uomo stava attraversando un momento difficile ma chi lavorava con lui in ospedale esclude che Ivaldo abbia deliberatamente cercato di far perdere le proprie tracce.