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London Valour, Genova ricorda l’affondamento del 9 aprile 1970

London Valour naufragio genova 9 aprile 1970Genova ricorda la tragedia dell’affondamento della London Valour avvenuto il 9 aprile del 1970. La nave, a causa di una forte mareggiata, urtò violentemente la scogliera messa a protezione della Diga Foranea e dopo una lunga terribile agonia colò a picco trascinando verso morte certa venti persone.
Quel giorno, anche considerando il fatto che il disastro avvenne all’imbocco del Porto, in posizione visibile da gran parte della città, moltissime persone si misero in mare con barche di ogni tipo per cercare di salvare quante più persone possibile.
Tra loro anche i Vigili del Fuoco che, sui social ricordano il tragico evento con una foto eloquente.
“Osservate questi uomini – si legge – e cercate di intuirne il contemporaneo sconforto e sollievo. Questi corpi uniformemente grigi e lucidi, in ogni singolo millimetro del corpo, del viso. Esausti dopo aver vinto, per capacità e destino, una lotta impari.
Questa foto è stata scattata esattamente 53 anni fa, il 9 Aprile del 1970.
Questi uomini sono marinai della Nave della Marina Mercantile inglese “London Valour” che si era appena schiantata contro la scogliera di protezione della diga foranea di levante del Porto di Genova.
Quel giorno l’intera città potè assistere al naufragio ma anche al coraggio di tanti che si impegnarono nel tentativo di salvare ogni singolo componente di quell’equipaggio.
Ci fu il fondamentale contributo degli uomini Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera di Genova. E ci fu il contributo del Comando Provinciale Vigili del Fuoco – Genova. Iconica e visibile la libellula del Capitano Rinaldo Enrico, meno visibile ma ugualmente efficaci furono altri uomini del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco che agirono sulla diga, colpiti dalle stesse onde che squassavano lo scafo della nave sugli scogli, squarciandolo e disperdendo in mare tutta la nafta utilizzata come carburante.
E in quella nafta che, come la foto rappresenta, rendeva la superficie del mare qualcosa di aggressivo, appiccicoso e avvolgente, alcuni Vigili del Fuoco, si tuffarono ricacciando indietro la paura di non riuscire, cercando di recuperare ogni singolo uomo in mare, e, spesso, riuscendovi.
L’intervento dei Vigili del Fuoco non si esaurì nell’immediatezza del naufragio, ma proseguì nei giorni immediatamente successivi, con la ricerca dei dispersi e la delicata opera di recupero delle salme.
Purtroppo, nonostante lo sforzo di tanti, venti persone dell’equipaggio non tornarono alle loro case”.
La vicenda:
La London Valour era partita il 2 aprile 1970 da Novorossijsk con un carico di 23mila tonnellate di cromo che dovevano essere sbarcate a Genova.
Giunta nelle vicinanze dello scalo genovese, la nave rimase all’ancora fuori dal porto ed il personale di bordo iniziò a smontare i motori che dovevano essere revisionati integralmente. Una tragica decisione perché nella notte tra l’8 e il 9 aprile la Liguria venne colpita da una “libecciata” fortissima con onde che trascinarono letteralmente la nave contro la scogliera posta a protezione dell’ingresso del Porto.
Con i motori in parte smantellati, la nave non potè manovrare e venne scagliata contro gli scogli nonostante l’intervento di rimorchiatori ed altre imbarcazioni allertate.
Con onde alte 4 metri e raffiche di vento di oltre 100 km/h la situazione divenne velocemente drammatica, con i soccorritori che cercavano di avvicinarsi per salvare l’equipaggio.
Migliaia di persona si ammassarono sulla spiaggia della Foce e sulle alture vicine al mare per assistere, impotenti, alla tragedia.
Quando la nave rimase incagliata sulla scogliera si pensò di collegarla con la terraferma con funi stese tra la nave e la Diga Foranea e sulle quali far passare i naufraghi ma quando la nave si è spezzata in due tronconi, il movimento delle parti dava scossoni terribili alle funi, facendo cadere chi vi era appeso.
Il comandante della nave si gettò in mare per cercare di salvare la moglie caduta ma persero la vita entrambi.
Una ventina in totale le vittime anche perché dalla nave era fuoriuscita la nafta usata come carburante e la sostanza bituminosa rendeva difficile nuotare e restare a galla.
Per cercare di salvare le persone cadute in mare si alzò in volo anche la celebre “Libellula”, l’elicottero AB47 condotto da Rinaldo Enrico, poi premiato con la medaglia d’oro al valore civile.
Insieme a Capitaneria di Porto, Vigili del fuoco e altri soccorritori vennero salvate ben 26 persone.
Il relitto della London Valour rimase a lungo sulla scogliera, semi affondato e solo più tardi venne disincagliato e trascinato al largo con l’intento di farlo affondare in uno dei punti più profondi del mare della zona. Alcuni problemi, però hanno impedito il successo dell’operazione che è fallita con l’affondamento del relitto a sole 90 miglia dal Porto di Genova ma comunque su un fondale di oltre 2.600 metri dove giace tutt’ora.
Il timone in legno della nave è stato recuperato e venne donato all’ospedale San Martino di Genova per ringraziamento per le cure prestate ai naufraghi mentre la campana della nave è conservata presso chiesa anglicana genovese, la Church of the Holy Ghost

Redazione Liguria
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