Genova – Nonostante le promesse e gli impegni “politici” gli indennizzi per i danni causati dalle vibrazioni provocate dai lavori alla Fincantieri non sono ancora arrivati e le associazioni preparano le azioni legali.
Tornano ad infiammarsi le proteste, nel quartiere di Sestri Ponente, per i danni causati dal cantiere per il ribaltamento a mare di Fincantieri e le tante famiglie che hanno subito disagi e danni ora pensano di passare alle azioni legali.
Vertenze che sarebbero già giunte a sentenza se fossero partite al momento della verifica dei danni e che, invece, sono state “rinviate” anche grazie ad appelli alla calma che oggi – tra i residenti danneggiati – hanno il sapore della beffa e hanno suscitato diffidenza.
«Una vicenda che parte male e non ha ancora una conclusione. Non sono stati previsti danni da cantierizzazione né realizzate le perizie. Dove si trovano i cantieri del ribaltamento a mare, a Sestri Ponente, anche a centinaia di metri la cittadinanza ha subito gravi disagi per rumori e vibrazioni e in qualche caso problemi staticità agli immobili». Così Vincenzo Nasini, vicepresidente nazionale di Confedilizia e presidente di Ape Genova, e Paolo Prato, presidente della Federazione Ligure della Proprietà edilizia, intervengono dopo la conferenza stampa andata in scena oggi ad Assoutenti. Ape Confedilizia, la maggiore associazione della proprietà immobiliare, ha preso a cuore le richieste dei cittadini e dei suoi soci. Partendo dal presupposto che il numero dei proprietari interessati dalle nuove opere pubbliche sarà ben superiore a quello di 3500 emerso recentemente. «Le promesse di aprire un tavolo e realizzare un protocollo indennitario non sono state mantenute, per cui siamo a un bivio: o si sblocca la situazione e l’ultima risorsa restano i contenziosi. Ape Confedilizia si augura che prevalga il buon senso e i diritti dei proprietari danneggiati». Poi, tornando alla situazione attuale, Nasini e Prato aggiungono: «Sono due i principi fondamentali di cui negli indennizzi non si tiene conto. Il primo è che i soggetti danneggiati devono essere interamente indennizzati per i danni subiti e non essere costretti ad accettare una somma per evitare un lungo e costoso contenzioso. Il secondo e che la stima degli indennizzi deve avvenire casa per casa, valutando e stimando le singole situazioni di disagio subite dai proprietari e dagli inquilini. Purtroppo, questo non avviene. Anzi, avviene il contrario». I proprietari ricevono un verbale di accordi con una somma predeterminata e sono invitati a sottoscrivere con la formula “prendere o lasciare”. Questa situazione non crea uniformità di trattamento, ma al contrario una disparità perché non tiene conto delle caratteristiche intrinseche di ogni abitazione.