Genova – Carcere a vita e 18 mesi di isolamento notturno. La Corte d’Assise d’Appello ha confermato la condanna all’ergastolo per gli assassini di Mahmoud Abdalla, il ragazzo di 19 anni di origine egiziana trovato decapitato e fatto a pezzi nel mare di Chiavari, nel luglio 2023.
Il ragazzo lavorava come barbiere in un negozio di Sestri Ponente ed era stato ucciso per vendicare uno “sgarro” con il quale il giovane aveva denunciato alla Guardia di Finanza irregolarità nei pagamenti del suo stipendio, sfruttamento sul lavoro e alcune anomalie nella gestione del locale, causandone la chiusura e le sanzioni per il titolare.
A organizzare e mettere a segno l’omicidio Abdelwahab Kamel, soprannominato Tito, connazionale della vittima e Abdelghani Alì, soprannominato Bob, anch’esso cittadino egiziano.
I due sono accusati di aver ucciso il 19enne e di aver fatto a pezzi il cadavere per poi nasconderlo in un borsone e successivamente tentare di farlo sparire in mare, a Chiavari.
Parti del corpo del ragazzo erano poi riemerse in alcune spiagge facendo scoprire il delitto e gli autori erano stati inchiodati alle loro responsabilità da un tassista chiamato a trasferire i due, insieme ad un voluminoso trolley, da Genova a Chiavari.
La Corte di Appello ha confermato la condanna all’ergastolo per i due killer riconoscendi i motivi abbietti e la particolare gravità del delitto, legato ad una ritorsione per la rivendicazione del ragazzo ad un lavoro retribuito in modo giusto e senza essere sfruttato.
Una richiesta di Giustizia che gli è costata la vita.