Honolulu (Hawaii) – La temperatura dell’acqua degli oceani continua ad aumentare e i coralli “perdono colore”. L’allarme è stato lanciato da Karl Fellenius, ricercatore dell’Università delle Hawaii, molto impegnata nella conservazione della bio-diversità degli oceani.
Secondo lo studio del ricercatore, infatti, le barriere coralline del Pacifico settentrionale stanno mostrando gli effetti devastanti dello “sbiancamento” ovvero le colonie di corallo stanno lentamente morendo.
Un fenomeno già osservato in passato e che si presenta ciclicamente in alcune zone ma mai, prima d’ora, era stata osservata una tale diffusione degli effetti devastanti del surriscaldamento del Pianeta.
A preoccupare sono soprattutto le isole Marshall, dove lo ‘sbiancamento’ dei coralli osservato dalla metà di settembre sarebbe “il peggiore mai registrato”.
Lo sbiancamento delle barriere è, in realtà, una moria delle colonie di corallo che, appunto, colorano il fondale sottomarino. Quando la colonia muore, resta lo scheletro calcareo e l’effetto ottico è quello dello “sbiancamento”.
Il fenomeno si osserva in particolari condizioni di temperatura e precedentemente era osservato solo in particolari annate in cui correnti e caldo particolare si facevano sentire in alcune zone limitate delle barriere coralline di tutto il Mondo.
Ora, però, l’estensione del fenomeno e la sua ciclicità troppo ravvicinata mettono in pericolo le barriere coralline di tutto il Pianeta.
Un rischio enorme per la Terra visto che proprio le barriere coralline sono la culla dei pesci e la crescita dei coralli è fondamentale per la conservazione dell’ecosistema.
Secondo i ricercatori il surriscaldamento del Pianeta procede a ritmi sempre più veloci e il 2014 potrebbe essere l’anno più caldo mai registrato dal 1880 ad oggi.