Genova – Sono sempre di più numerosi, anche in Liguria, i droni (APR- aeromobile pilotaggio remoto) che “svolazzano” sulle nostre teste, pilotati da terra da persone non qualificate, non esperte, con mezzi spesso poco sicuri e assolutamente operanti fuori dalle regole di legge stabilite dal codice della navigazione aerea a cui anche questi mezzi sono soggetti.
Così come, sempre più spesso, siti on line, mettono in rete filmati girati da “pseudo operatori autorizzati” che
non dispongono in realtà delle necessarie autorizzazioni e, di fatto, agiscono fuori legge e le cui gesta prevederebbero l’intervento della autorità di pubblica sicurezza in quanto commettono, seppur in buona fede, un reato.
Le forze dell’ordine in particolare la Polizia Di Stato – che esercita istituzionalmente attività di prevenzione e repressione di reati e in genere pubblica sicurezza – sono in difficoltà ad intervenire dato il recente sviluppo del settore, che ha colto tutti impreparati.
L’Enac, Ente Nazionale Aviazione Civile, l’organo istituzionale che regolamenta lo spazio aereo da terra sino alle massime altitudini, attraverso il Viminale ha sollecitato un prontuario SAPR (sistemi aerei pilotaggio remoto, ovvero droni) che potrebbe rendere più chiara la materia agli organi di polizia che devono intervenire, anche dietro le segnalazioni dei cittadini.
Recentemente sono stati denunciati casi clamorosi a Genova e Portofino. Il web è ricco di siti e pagine FB che mostrano immagini girate da pseudo operatori, in aree critiche o proibite.
Forse non tutti sanno che oggi volare con un APR (drone) vuole dire aver assolto un iter preparatorio e burocratico molto complicato.
C’è chi lo ha seguito, ed ha investito, per essere in regola con leggi e regolamenti molti altri no ed alcuni addirittura sostengono di non dover adempiere a questi regolamenti.
Girare un video da drone, quindi, senza le necessarie autorizzazioni dell’ente preposto (ENAC) non è possibile. Anzi è passibile di sanzione: ad esempio in mancanza di adeguata RC ad hoc la multa è mostruosa: fino a 100.000 euro.
Altre autorizzazioni (vigli urbani ad esempio) non possono essere rilasciate se non dopo aver ottenuto quelle ENAC.
Vediamo in sintesi chi può far alzare un drone e dove.
Tutti droni anche i più piccoli sotto i due chilogrammi, sono considerati SAPR sistemi aerei pilotaggio remoto.
I mezzi aerei a pilotaggio remoto (APR) impiegati o destinati all’impiego nelle cosiddette operazioni specializzate, quei servizi che spesso ormai possiamo vedere nei video o in televisione, a titolo oneroso o meno, costituiscono i Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto (SAPR) e ad essi si applicano le previsioni del Codice della Navigazione, secondo quanto previsto dal Regolamento.
Il Codice della Navigazione, all’articolo 743 come emendato dal decreto legislativo 9 maggio 2005 n. 96, prevede nella definizione di aeromobile i mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto (APR): ” Per aeromobile si intende ogni macchina destinata al trasporto per aria di persone o cose. Sono altresì considerati aeromobili i mezzi aerei a pilotaggio remoto, definiti come tali dalle leggi speciali, dai regolamenti dell’ENAC e, per quelli militari, dai decreti del Ministero della difesa. Le distinzioni degli aeromobili, secondo le loro caratteristiche tecniche e secondo il loro impiego, sono stabilite dall’ENAC con propri regolamenti e, comunque, dalla normativa speciale in materia”.
Gli operatori che intendono girare filmati o fotografare con droni, ad esempio devono essere Operatori Riconosciuti ENAC ed essere Iscritti in apposito database.
Le macchine con cui lavorano devono essere testate attraverso una sperimentazione al termine della quale l’operatore e la macchina vengono inserite in apposito database pubblico.
I piloti che conducono i droni, devono essere qualificati ed idonei, aver superato esami teorico-pratici ed esami Clinici (visita medica di 2° classe).
Tutta la documentazione deve essere in possesso di ENAC.
Tutti gli operatori devono avere contratto assicurazione RC specifica. La sperimentazione non è richiesta per macchine “omologate” attualmente non presenti in Italia.
Le zone dove possono volare i droni “riconosciuti” possono essere Critiche (aree congestionate…o su case o persone), non critiche o miste.
Per le zone critiche (esempio classico centro città) è necessaria una specifica autorizzazione.
Chi non opera in questo ambito non rispetta le normative in vigore e non potrebbe effettuare voli.
Il regolamento integrale di questa veloce sintesi si può consultare a questo link: https://www.enac.gov.it/La_Normativa/Normativa_Enac/
Per consultare il database operatori Enac: https://www.enac.gov.it/
Intervento a cura di Malg edizioni sas (Dronework). Il primo operatore riconosciuto ENAC in Liguria per operazioni
Specializzate (video riprese e fotografia aree non critiche)
Ad oggi, l’unico in Liguria (Dichiarazione ENAC N 3871 DEL 2-12-2014)
Malgconsulenze@gmail.com sito internet: www.dronewok.it