Washington (Stati Uniti) – Ben 385 persone sono morte, dall’inizio del 2015, per i colpi di pistola sparati dalla polizia americana in tutto il Paese.
La denuncia è del Washington Post che sta seguendo la conta delle vittime e degli episodi di violenza che vedono coinvolti agenti di polizia negli Stati Uniti.
Secondo l’autorevole quotidiano, infatti, il ritmo con cui si registrano vittime nelle operazioni della forze dell’ordine è addirittura decuplicato rispetto allo scorso decennio.
Nel corso dei primi 5 mesi del 2015 le persone uccise dalla polizia sono già 385. Sorprende invece che le vittime siano per la metà bianche e questo sembra contraddire l’opinione pubblica convinta che le vittime di colore siano la maggior parte.
Se, però, si esamina il numero delle vittime “disarmate” la percentuale di neri e ispanici raggiunge i due terzi. Secondo i dati dell’Fbi negli anni tra il 2000 ed il 2009 risultano 400 persone uccise dalla polizia l’anno, una media di 1,1 vittime al giorno.
Nel 2015 il livello e’ di 2,6 morti al giorno. A questo ritmo alla fine del 2015 si potrebbero contare 1.000 morti. Negli Usa la polizia è autorizzata all’uso letale della forza con maggiore facilità rispetto all’Europa: gli agenti possono sparare quando temono che la loro vita o quella di altri sia in pericolo.
A far discutere anche il fatto che dei 385 morti dall’inizio dell’anno, solo 3 hanno portato alla messa sotto accusa degli agenti che hanno fatto fuoco.
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