Genova – Voltresi sul sentiero di guerra contro il prolungamento a ponente del VTE e contro il crescente degrado nel quartiere. Alle prese con l’incubo di non avere più uno sbocco al mare e con spiagge sempre più sporche e trasformate in tendopoli e senza alcun controllo da parte delle forze dell’ordine.
Si sta esaurendo rapidamente la pazienza dei residenti del quartiere di Voltri che, stanchi dell’immobilismo delle istituzioni e dei proclami dei rappresentanti politici (cui non fanno seguito fatti concreti) stanno preparando una serie di proteste che, promettono, “sorprenderanno chi pensa di avere il controllo politico del quartiere”.
I “rivoltosi” si riuniranno questa sera presso un’associazione locale e parleranno dei problemi più urgenti del quartiere: la sempre più probabile estensione del terminal VTE verso ponente, con la perdita definitiva delle spiagge per il quartiere, e il degrado delle stesse spiagge, ormai trasformate in “terre di nessuno” dove si possono accendere fuochi di ogni genere, bivaccare con tende e sacchi a pelo e abbandonare montagne di spazzatura nel disinteresse completo delle istituzioni locali e non.
“Siamo stufi di essere considerati il feudo di qualche partito – raccontano – e stanchi di subire tutto senza dire niente. Siamo trattati come cittadini di serie B e ora si pensa di far digerire ai Voltresi una fine come quella subita da Prà e Palmaro. Se lo scordano, noi tireremo su le barricate”.
A far scoppiare la rivolta è stata la presentazione di una serie di “disegni” che sembrano mostrare una volontà rinnovata e mai sopita del tutto, di trasformare il litorale voltrese, come già avvenuto per quello di Prà e Palmaro, in un’area di stoccaggio per container e di approdo per le mega navi commerciali.
“Parlano di dighe e di moli – spiegano i “rivoltosi” – ma non ci faremo prendere per il naso. Troppe le coincidenze, come quella che indica nel porto di Voltri-Prà una delle destinazioni di tonnellate e tonnellate di smarino. A cosa dovrebbe servire? Al ripascimento delle spiagge? In qualche sede di partito pensano che abbiamo l’anello al naso ma si sbagliano di grosso e se ne accorgeranno”.
La questione ha ovvi risvolti politici ma, per la prima volta davvero, a Voltri qualcosa sembra cambiato. La questione della difesa della spiaggia, dello sbocco al mare, sembra essere trasversale e chi sottovaluta la rabbia dei Voltresi potrebbe pentirsene amaramente, specie in vista delle amministrative per il Comune.
“Ci incontreremo questa sera – spiegano i Voltresi contrari ad ogni tipo di “prolungamento” ed abbiamo con noi i Comitati del Ponente e tutte quelle associazioni e movimenti che non intendono tirarsi indietro per difendere Voltri e la sua spiaggia. Chi viene con lingua biforcuta, pensando di prenderci per il naso, scoprirà quanto siamo arrabbiati”.
Proteste di piazza, occupazione del Terminal VTE con blocco totale dell’Autostrada e dei varchi doganali sono solo alcune delle “possibilità” sullo scacchiere.
“Ci faremo sentire in modo inequivocabile – spiegano i Voltresi – anche da chi tratta Voltri come un quartiere di serie B e dice di non fare alcuna differenza. Mentre a Pegli si lavano strade e passeggiate con gli idranti, a Voltri si fatica ad ottenere qualche bidone della spazzatura in più sulla spiaggia e qualche controllo notturno delle forze dell’ordine. Evidentemente Pegli merita più attenzione e cura. Ce ne ricorderemo alle elezioni”.