Londra – Un gruppo di facoltosi Vip indiani ha citato in giudizio la regina Elisabetta e il governo inglese per chiedere la restituzione del famigerato diamante Koh-i-Noor che è incastonato sulla corona dei reali d’Inghilterra.
A metà strada tra la trovata pubblicitaria e la rivalsa post colonialista, la causa si annuncia come una delle più “interessanti” e seguite di tutto il panorama giudiziario.
Il popolo indiano -ma manca l’avvallo ufficiale del Governo Indiano – chiede che venga restituito il prezioso diamante confiscato dagli inglesi all’ultimo sovrano sikh del Punjab, il 13enne Dulip Singh.
Il Koh-i-Noor, letteralmente “Montagna di Luce”, venne depredato dai soldati inglesi dal tesoro del sovrano insieme ad un ingente tesoro di cui si sono perse le tracce.
Il diamante venne invece donato dalla Compagnia britannica delle Indie Orientali alla regina Vittoria, nel 1850, e incastonato nella corona della regina madre Elisabetta e tutt’ora indossata dalla regina Elisabetta II, attuale sovrano d’Inghilterra.
La causa sostiene che il diamante, 105 carati e 21 grammi di peso e attualmente stimato per 100 milioni di sterline (circa 140 milioni di euro), sia stato ingiustamente sottratto al popolo indiano al termine di una guerra di aggressione colonialista e debba quindi tornare nelle mani degli indiani.
Un tribunale indipendente dovrà ora stabilire se il Koh-i-Noor è giunto nelle mani della casa reale inglese in modo legale e consentito o se, invece, come sembra, sia stato sottratto con la forza e quindi virtualmente ancora di proprietà del legittimo proprietario, dei suoi discendenti o del Governo Indiano.
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