L’attività umana ha fatto slittare la prossima era glaciale di 50mila anni, colpa della Co2 immessa nell’atmosfera. Ma basterà un’ulteriore minima emissione di anidride carbonica per provocare uno spostamento di altri 50mila, per un totale di 100mila anni di “ritardo”. Un fatto senza precedenti, dal momento che i periodi compresi tra due glaciazioni durano tra i 10 e i 15mila anni, e l’ultima volta la terra si è congelata 12 mila anni fa. Se i risultati dello studio del Potsdam Institute for Climate Impact Research saranno confermati, l’attuale era geologica (l’Olocene) diventerebbe il periodo interglaciale di gran lunga più lungo mai esistito.
Lo studio (i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature) spiega le origini delle ultime 8 glaciazioni, della durata di circa 100mila anni ciascuna. A causarle sarebbe stata una particolare combinazione tra l’insolazione estiva e la Co2 atmosferica. Diventa così più chiaro anche ai non addetti ai lavori come l’immissione di grandi quantità di Co2 nell’atmosfera vada a incidere sul corso delle glaciazioni. “Siamo entrati in una nuova era – affermano gli esperti – e nell’Antropocene è l’umanità stessa ad essere una forza geologica. Potrebbe inaugurarsi una nova epoca, soprannominabile deglaciale”