Genova – “Mai fatte offerte al ribasso”. E’ il direttore generale di Parmalat, Luigi Del Monaco, a rispondere ufficialmente per Parmalat alle polemiche divampate in queste settimane sul “caso latte”. Secondo il rappresentante dell’azienda di Collecchio, le notizie circa una presunta offerta agli allevatori per acquistare il latte ad un prezzo più basso non corrispondono al vero ed anzi l’azienda, dopo il mancato rinnovo del contratto con gli allevatori, scaduto a marzo, ha lasciato la porta aperta per trovare un altro accordo.
A provocare la rottura tra produttori e azienda non sarebbe stato il prezzo di vendita – Parmalat assicura di pagare agli allevatori liguri la stessa somma che paga a quelli lombardi – ma, piuttosto, non meglio precisati problemi nella “gestione del prodotto”. Fatti noti e di cui Parmalat e allevatori avrebbero parlato più volte senza però riuscire ad arrivare ad una soluzione.
Allo scadere del contratto, quindi, Parmalat non lo ha riconfermato. Una scelta criticabile ma che certamente è ben diversa da quella ricostruita in queste settimane e che voleva l’interruzione del rapporto legata ad una offerta al ribasso per il latte acquistato.
Più probabile che, a causare i problemi, sia l’estrema parcellizzazione della produzione. Rispetto alla Lombardia – ed è facile comprendere il perchè – gli allevatori della Liguria sono più “piccoli” e con produzioni più ridotte sebbene di altissima qualità.
Ritirare il latte da ogni singolo produttore e convogliarlo agli stabilimenti di trasformazione potrebbe essere economicamente molto gravoso.
Ad ogni modo Parmalat respinge con forza le ricostruzioni della vicenda fatte in queste settimane dai Media e diffuse sui social network e che hanno causato un danno d’immagine e commerciale e rilancia la possibilità di arrivare ad un accordo con gli allevatori.