Roma – Il riscaldamento globale è una tematica centrale negli ultimi decenni, durante i quali si è parlato diffusamente di incremento della CO2 e delle polveri sottili nell’atmosfera del Pianeta, ma giunge forse nuova la possibile scoperta di un legame tra la maggior concentrazione di anidride carbonica e l’espansione delle aree verdi sulla Terra negli ultimi 27 anni, dal 1982 al 2009.
Secondo quanto riportato dalla rivista Nature Climate Changes, negli ultimi 27 anni si sarebbe infatti registrato un “persistente e diffuso incremento delle stagioni di crescita del verde” su quasi il 50% della superficie terreste, con solo il 4% di questa superficie che risulterebbe in decremento.
L’incremento riguarderebbe soprattutto il cosiddetto LIA (Leaf Index Area, ndr), indice che misura l’espansione e la dimensione delle foglie presenti sugli alberi. All’aumento del numero di foglie che si è registrato in questi ultimi decenni, alcuni scienziati avrebbero risposto evidenziando come questo sviluppo possa essere diretta conseguenza di un maggior assorbimento di CO2, per il cui smaltimento risulterebbero necessarie più foglie.
Seguendo alcuni modelli elaborati al computer sarebbe risultato, in via del tutto ipotetica visto che gli studi sui legami tra global warming e vegetazione terrestre non sono ancora ben chiari, che la concentrazione di CO2 nell’atmosfera potrebbe aver concorso per un 70% all’incremento delle aree verdi sulla Terra negli ultimi decenni, aumentate di circa 36 milioni di chilometri quadrati.