Genova – Ancora nuvole di tempesta sul futuro della Fiera di Genova. I sindacati di Cgil-Cisl e Uil denunciano l’ennesimo ritardo nel rispetto degli accordi sottoscritti per la ricollocazione di una parte dei dipendenti a rischio licenziamento.
“A sessanta giorni dall’accordo sindacale – scrivono i sindacati – sottoscritto con Comune di Genova e Regione Liguria, in merito alla ricollocazione dei dipendenti di Fiera Genova, ci è stato comunicato che, ad oggi, non ci sono le condizioni per onorare l’intesa perché la “politica” non è in grado di delineare il futuro. L’accordo prevedeva, tra le altre cose, il passaggio di 16 addetti ad una società (Porto Antico, anche se non direttamente menzionata) la quale avrebbe dovuto garantire un futuro alla Fiera. Fermo restando che non è ammissibile che gli ultimi dipendenti non abbiano garanzie occupazionali, il sindacato chiede a Comune, Regione, Autorità Portuale, Camera di Commercio e Città metropolitana di esprimersi rapidamente in maniera inequivocabile sul futuro delle aree oggi in uso a Fiera di Genova e non solo. L’assenza di scelte è inammissibile: porta a perdere economia e posti di lavoro, ed è solo figlia di una “politica miope”.
Nel comunicato diffuso stamane, CGIL, CISL, UIL unitamente alle categorie che seguono Fiera Genova Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil chiedono a Comune e Regione e a tutti i soci di assumersi da subito le proprie responsabilità compiendo scelte utili a dare un futuro all’area così da garantire lo sviluppo e il mantenimento dei livelli occupazionali.
“Il sindacato – scrivono – non permetterà a nessuno di usare i dipendenti per interessi di partito o corrente, pertanto: se entro venerdì 10 giugno non riceveremo una convocazione da parte di Comune, Regione e Autorità Portuale, manifesteremo tutta la nostra indignazione fino a quando non sarà risolta la vertenza”.