Genova – Un telefono cellulare è stato trovato all’interno di una cella nel carcere di Marassi, a Genova.
A dare la notizia del ritrovamento è stato Donato Capece, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria SAPPE. Capece ha spiegato che il cellulare è stato ritrovato nella cella della seconda sezione detentiva ed è stato immediatamente ritirato. L’episodio è stato segnalato agli undici superiori dipartimentali e regionali nonché all’Autorità Giudiziaria.
Sempre il Segretario Generale ha spiegato che il ritrovamento è stato possibile grazie allo scrupolo ed alla professionalità degli agenti in servizio in quel momento e conclude con una richiesta: “Al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria chiediamo interventi concreti come, ad esempio, la dotazione ai Reparti di Polizia Penitenziaria di adeguata strumentazione tecnologica per contrastare l’indebito uso di telefoni cellulari o altra strumentazione elettronica da parte dei detenuti nei penitenziari italiani”.
Sulla questione, il SAPPE ricorda che l’utilizzo abusivo di cellulari ed altri mezzi di comunicazione tecnologici che possono consentire un contatto altrimenti impossibile è una condizione possibile ed è necessario adottare una serie di comportamenti ed interventi che possano aiutare la Polizia Penitenziaria a contrastare l’innovazione tecnologica che continua a miniaturizzare apparecchi che, in questo modo, risultano meno rilevabili attraverso i consueti mezzi di controllo.
Capece conclude: “A nostro avviso appaiono indispensabili, nei penitenziari per adulti e per minori, interventi immediati compresa la possibilità di schermare gli istituti penitenziari al fine di neutralizzare la possibilità di utilizzo di qualsiasi mezzo di comunicazione non consentito e quella di dotare tutti i reparti di Polizia Penitenziaria di appositi rilevatori di telefoni cellulari per ristabilire serenità lavorativa ed efficienza istituzionale, anche attraverso adeguati ed urgenti stanziamenti finanziari”.