Tokyo – La popolazione del Giappone diminuirà del 30% nei prossimi 50 anni, mentre continua ad aumentare l’aspettativa di vita, che porterà la percentuale delle persone anziane ad assestarsi al 38% sul totale dei suoi abitanti nel 2065. Lo rivela un rapporto dell’Istituto nazionale di Previdenza nipponico che pone l’allarme sull’incremento delle spese sociali e i costi di assistenza in rapporto alla popolazione attiva, destinata sempre più a ridursi a causa della bassa natalità e le politiche restrittive del governo sull’immigrazione.
Gli ultimi dati del censimento del 2015 hanno evidenziato una popolazione di 127 milioni di abitanti, indirizzati a scendere sotto i 100 milioni nel 2053, fino a restringersi a quota 88 milioni nel 2065.
Nello stesso arco di tempo l’aspettativa di vita per gli uomini salirà a 85 anni, e a 91 per le donne. Il numero delle persone in una fascia di età
compresa tra i 15 e i 64 anni, quella che è considerata la parte produttiva, scenderà al 51,4% dall’attuale livello del 61%.
Gli ultra 65enni rappresenteranno invece il 38,4% della popolazione totale, dall’odierno 26,6%.
Il tasso di fertilità delle donne giapponesi, pur mantenendosi stabile sui livelli attuali di 1,44 figli, rimarrà comunque inferiore alla soglia
minima di 2,07 considerata necessaria a garantire il rimpiazzo generazionale.