Palazzo Tursi

Genova –  Il Comune di Genova istituisce il “Registro amministrativo delle famiglie” unite dal vincolo matrimoniale civile o concordatario per dare loro “sostegno”.

La decisione è arrivata questa notte durante il Consiglio Comunale a Palazzo Tursi dove la proposta è stata deliberata.

23 i voti a favore, uno solo contrario, arrivati dopo ore di ostruzionismo da parte dell’opposizione: Pd, M5S e Lista Crivello hanno abbandonato l’aula al momento del voto in segno di protesta.

Le famiglie potranno presentare domanda di iscrizione al registro presso la direzione sevizi civici per accedere a benefici non ancora definiti.

Nel pomeriggio, proprio davanti a Palazzo Tursi, una settantina di persone hanno scelto di manifestare il proprio dissenso nei confronti della proposta che in tanti hanno definito divisiva.

Il collettivo “Non una di meno”, appoggiata anche da altre realtà come Arcigay e Famiglie Arcobaleno, ha organizzato un presidio proprio davanti al Municipio.

In un momento in cui Genova è divisa fisicamente – si legge sulla pagina Facebook – e in cui sta dimostrando il desiderio e la capacità di ricucirsi, il comune prova ad operare una separazione sociale controproducente per tutti i cittadini e le cittadine, per una operazione di propaganda pericolosamente discriminatoria. Tante associazioni hanno chiesto formalmente di essere audite, su un tema che interessa tutta la cittadinanza, ma la maggioranza del consiglio comunale ha negato l’audizione avendo fretta di votare senza alcun confronto pubblico. Non ci vogliono sentire? Allora tutti in via Garibaldi con pentole e coperchi“.

Anche i consiglieri comunali del Pd sottolineano come per loro la proposta sia “fortemente divisiva“, a tal punti che porterebbe a “distinguere tra famiglie di serie A e famiglie di serie B, anche in tema di benefici e strumenti di assistenza, che rischierebbero di essere assegnati secondo criteri amministrativi e non in base ai bisogni. […] Oggi più che mai occorrono da parte delle istituzioni unità, condivisione, inclusione e sostegno secondo criteri più ampi e non restrittivi, disponibilità che noi abbiamo dimostrato con i fatti subito dopo il 14 agosto. In molti oggi hanno protestato contro questa delibera, decine di associazioni e sindacati che hanno chiesto di essere auditi per portare il loro contributo e proporre modifiche. Purtroppo però la loro richiesta non è stata accolta; questo rifiuto dimostra la scarsa sensibilità della maggioranza che indebolisce così il lavoro da perseguire nell’interesse della città“.